Qualche pomeriggio fa un mio amico musicista (Dr Surfreak) mi ha detto di aver creato una nuova canzone e di averla chiamata Octopus. “Che coincidenza!”, ho pensato. Pochi giorni prima avevo giusto realizzato un’immagine che rappresentava un Octopus: uno dei miei soliti acquerelli, venuto fuori senza motivo e senza necessità alcuna, fatto per il piacere di farlo. Erano settimane che una mia cara amica, Forplol, voleva istruirmi sui meravigliosi segreti del mezzo tecnologico che tutti voi sicuramente conoscete già e che alcuni sanno anche usare: il meraviglioso Photoshop. Appena le ho detto che volevo rendere la mia immagine più, come dire, figa, per poi omaggiarla al mio amico Dr Surfreak, lei mi ha proposto di fare un pomeriggio molto nerd, a base di schifezze e computer. Per me, che sono abituata ai pennelli e ai colori “veri”, usare strani strumenti virtuali è sempre esilarante. E così è stato anche questa volta. Vi propongo qui il resoconto di un pomeriggio (che alla fine sono diventati due), passati davanti al computer, per trasformare quella che era la mia illustrazione iniziale, carina ma nulla di che, in quella che vedrete alla fine, più adatta allo scopo di rappresentare la musica di Dr Surfreak. L’immagine iniziale:
Come potete notare, l’immagine iniziale era molto – troppo – colorata. E quindi… via un po’ di colore. E via pure quelle papere/pulcini dormienti osceni situati alla base del polpo. Orribili, no? Una volta sistemati i primi problemi, era giusto fare uno spuntino. Patatine fritte al gusto di lime e pepe rosa e un litro di succo d’arancia. Poi subito allo stadio successivo: rendere il polpo più creepy. Perché essere creepy è un attitudine per pochi eletti. Forplol mi ha mostrato le meraviglie di Deviantart, sito che già conoscevo ma che mai avevo sfruttato per il suo potenziale ispiratore. Ho cercato questa immagine di un pezzo di ferro arrugginito: credo che i polpi assomiglino molto a dei pezzi di ferro arrugginiti, quando cercano di mimetizzarsi. Et voilà.
Il disegno iniziava ad assomigliare a quello che avevo in testa, ma mancava un dettaglio essenziale. Degli occhi più creepy, molto più creepy. Mi è venuto in mente “Arancia Meccanica”, non so per quale motivo. E quindi di nuovo alla ricerca dell’occhio perfetto: questo è stato il vincitore, dopo una serie interminabile di eliminazioni, che manco a Miss Italia. Poi mi è bastato inserirlo al posto degli occhi cuccioloni che avevo disegnato… l’effetto è stato letteralmente da piegarsi in due dalle risate: inizialmente era un po’ derp. Ma con un po’ di fatica ce l’ho fatta. Ah, e bisognava che levassi quello sfondo, una volta per tutte (in questa fase Forplol si è addormentata – togliere lo sfondo è stata la parte più noiosa di tutte). E che ci mettessi dietro qualcosa di più uniforme ed omogeneo. Per esempio un pezzo dello sfondo, così teneramente acquerellato, avrebbe potuto diventare un perfetto fondale marino. Ma molto più oscuro agh-agh-agh! Che sommato all’immagine precedente, doverosamente lavorato, con qualche ombra di qua e di là, diventa:
Poi, vediamo un po… è un polpo no? Beh, io da piccola li vedevo nuotare nel mare davanti a casa mia. I polpi se vengono toccati cosa fanno? Spruzzano inchiostro. E quindi, sull’ormai fedele Deviantart, ho trovato dei pennelli per Photoshop che creavano effetti tipo fumo. Perfetti per creare l’illusione dell’inchiostro nell’acqua (non ci credete? Provate a far cadere una goccia di inchiostro di china in un bicchiere d’acqua pulita). Questi meravigliosi effetti, in trasparenza su un livello a parte, debitamente modulati, dopo varie prove, mi hanno dato questo. Per me l’immagine era diventata quello che desideravo. Chi lo avrebbe mai detto. E quindi bastava aggiungere Il titolo della canzone e il nome del suo autore per immortalare per sempre questo momento di arte allargata.
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