Una decina d'anni fa usciva il mio primo romanzo Elenoir. Questo è il breve fumetto che, tantissimi anni e libri fa, avevo creato per fare da introduzione alla serie di libri. Non ridete troppo. So bene che il mio stile era molto immaturo. Spero che troverete questo salto nel passato interessante :-D
Con oggi sono dieci giorni dal mio arrivo in Marocco. Posso iniziare a comunicare le mie prime impressioni senza troppa paura. Tanto nei prossimi quattro anni cambierò idea su tutto, con ogni probabilità.
Siamo partiti da dall'aereoporto di Stansted nel pomeriggio del 14 di Agosto. Nonostante le mie ansie siamo riusciti ad arrivare in aeroporto senza ritardi, i bagagli sono stati imbarcati senza troppe storie e non ci siamo nemmeno dimenticati il passaporto. In aereo mi sono commossa un po'. Del resto ho passato quattro anni nel Regno Unito e, se dovessi tornarci a vivere (non so ancora dove vivrò tra quattro anni, tempo di permanenza previsto in Marocco), non sarà la stessa cosa (vedi alla voce Brexit). Mentre sorvolavamo il mar Mediterraneo, non ho potuto fare a meno di spalencare la bocca e dire "OOOOOOH" alla vista dello stretto di Gibilterra, probabilmente uno dei luoghi chiave della storia d'Europa e del Nord Africa. 14 chilometri di distanza tra le due coste hanno deciso il destino di milioni di vite. Arriviamo a Rabat che è sera, in aeroporto respiro odore di paglia e carburante. Un vento umido soffia dall'oceano e per la prima volta, i miei piedi toccano il suolo africano. Qui la gente si sente, per la maggior parte, mediterranea. Africa sì, da un punto di vista geografico, ma Europa a palla da un punto di vista culturale. E si sente. Dalla lingua parlata dalla quasi totalità della popolazione, un francese cadenzato e per niente difficile da capire, alle macchine, alle pizzerie. Uno dei primi consigli che mi viene dato è: coprire le spalle e le gambe. Gonne sempre sotto al ginocchio. Ed è un consiglio sensato. Sebbene Rabat non sia distante dalle pazze coste del mediterraneo, qui siamo in un paese Musulmano e di conseguenza, il novanta per cento delle donne veste in modo tradizionale: velo in testa e così via (io non devo portare il velo - solo le donne di religione islamica). Per me non è un grosso sacrificio visto che tanto di norma non me ne vado in giro in shorts e scollatura nemmeno da altre parti. Vestiti lunghi di cotone a manetta. Mi sento osservata in quanto straniera? Sì, parecchio. Capisco come si sentono le donne col velo in Italia, qui è lo stesso, ma inverso. Ma passiamo al cibo. Ho già provato la mia prima tajine: verdure e carne di vitello. Buonissima! Il ristorante è Dar Naji. Nei supermercati si trova di tutto e la qualità varia tantissimo a seconda della catena in cui si sceglie di fare la spesa. Il Carrefour lo si trova più o meno ovunque e ha standard generalmente alti, ma nei piccoli negozietti spesso il livello di igiene lascia un po' a desiderare, per chi fosse abituato ai nostri negozietti di paese. La città ha tanti diversi quartieri e ognuno ha il suo stile, la sua storia e i suoi angoli da scoprire. Al momento io abito non troppo distante dalla torre di Hassan e il Mausoleo Mohammed V. In circa una mezz'oretta di cammino posso arrivare nella zona fortificata della città, che, come altre città marocchine, ha i muri colorati di blu. La costa è vicina e la gente va a fare surf regolarmente. Per ora non sono ancora riuscita ad andare in spiaggia, ma spero di poterlo fare presto, in modo da darvi un parere. Potete seguirmi su Instagram, dove posto le foto delle mie giornate più o meno quotidianamente.
Credo che una delle città che mi piacerebbe visitare al più presto sia Chefchaouen, tutti me ne parlano come uno dei tesori del Marocco. A quanto dicono i tassisti (non ho la macchina e mi muovo in taxi, che qui non costa molto) Rabat non è molto turistica e la maggior parte delle cose divertenti o interessanti si trovano altrove.
Sto facendo amicizia con un bel po' di "mogli". Sembra che sia il modo migliore per poter fare cose e partecipare a eventi: qui i maschi fanno una vita abbastanza separata dalle femmine. Al momento tutta la mia roba è nelle scatole, in viaggio in qualche container in giro per l'oceano. Spero di ricevere presto le mie cose in modo da poter magari iniziare a girare qualche video. Nel frattempo sto ultimando la stesura della prima parte del mio nuovo libro, in uscita a inizi novembre e già prenotabile su Amazon: Avventure sulla Via de la Plata - 1007 km da Siviglia a Santiago de Compostela. Questa è la copertina, spero che vi piaccia :-)
Per ora questo è tutto, vi abbraccio e vi mando una cartolina virtuale da rabat!
A presto, Julie Ebbene sì, a una settimana dalla mio trasloco africano (sto ancora cercando di capire come far entrare tutti i miei colori in valigia) ho deciso di condividere con voi una buona notizia. Il mio nuovo libro "Avventure sulla Via de la Plata è disponibile per essere prenotato! Il libro è ancora in fase di stesura ma, un po' per motivarmi, un po' per rendervi partecipi dell'ansia che provo all'idea di dover ultimare la stesura entro il 2 novembre (data in cui riceverete automaticamente l'ebook sul vostro Kindle) ho deciso di metterlo in prenotazione. Inoltre, prenotando il libro adesso, mi aiuterete a scalare la classifica il giorno d'uscita del libro. E questo è super utile per me, autrice sconosciuta e indipendente. Quindi, non aspettate prenotatelo subito e condividete la notizia con i vostri amici e nei vostri gruppi social.
Ve ne sarò grata a palla. Un bacione, torno a far scatoloni. Julie |
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