JULIE MAGGI
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Come completare ciò che si è iniziato: dalla XL alla M

16/7/2018

 
​Ora racconterò in che modo ho cambiato le mie abitu­dini radicalmente, portando me stessa al raggiungi­mento uno degli obiettivi che mi ero prefissata: per­dere venti chili in un anno.
Nel momento in cui mi resi conto che il mio corpo era lievi­tato senza che io me ne accorgessi decisi di prendere subito la situazione sottomano e presi un appuntamento dal medico. Mi feci prescrivere delle analisi e i risultati furono sufficiente­mente positivi. Non avevo nessuna malattia, solo il colesterolo un po' alto, ma c'erano venti chili in più sul mio corpo e, se non avessi fatto qualcosa al più presto, avrei rischiato, a lungo andare, di ritrovarmi con qualche problema di salute.
Mi recai in un negozio di articoli sportivi e comperai un com­pleto da corsa e tutto ciò che mi serviva per andare in piscina.
Erano dieci anni che non facevo sport. La mia taglia era la XL.
Tornata a casa contattai una mia amica che sapevo essere in­teressata allo sport. Mi invitò a partecipare ad uno dei suoi allenamenti di corsa e ci demmo appuntamento per il giorno dopo.
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Non avendo moltissimo tempo da dedicare allo sport ma avendo un terribile bisogno di allenarmi quanto più possibile decisi di cambiare le mie abitudini anche per quanto riguarda­va gli spostamenti in città.
Abituata a prendere i mezzi pubblici, ebbi un po' di difficol­tà ad accettare l'idea di iniziare ad usare la bicicletta. Avevo paura di rischiare un incidente stradale, di subire un furto, di soffrire il freddo in inverno: tutte scuse che la mia mente cre­ava per giustificare la mia sostanziale sedentarietà. Mi iscrissi ad un programma di bike sharing e mi recai all'appuntamento con la mia amica. Iniziammo a correre molto piano, consa­pevoli del fatto che non ce l'avrei mai fatta a sostenere il suo ritmo. Dopo meno di un chilometro ero già a pezzi. Avevo il fiatone e le gambe mi facevano male. Le dissi che per me, come prima volta, era sufficiente. Avevo corso per dieci minuti ed ero distrutta.
Il giorno dopo sentivo i muscoli delle mie gambe fare malis­simo per via dell'acido lattico. Mi sembrava impossibile che dopo uno sforzo così breve potessi già essermi ridotta così male.
Decisi di provare a praticare dello yoga.
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Il giorno seguente il dolore ai muscoli si era affievolito e andai in piscina, dove nuotai per un'ora. Il giorno dopo non ave­vo male solamente ai muscoli delle gambe, ma anche a quelli delle braccia e della schiena. Ripetei i tre allenamenti anche la settimana successiva. La terza settimana decisi di andare a correre due volte (intervallando la corsa con dello yoga) ed una volta in piscina. La quarta settimana aggiunsi un allenamento di nuoto. Mantenni il ritmo di due allenamenti di corsa due di nuoto e due di yoga per tutto il mese successivo.
Poi aggiunsi un allenamento di corsa facendo salire a tre i giorni della settimana in cui andavo a correre. So che suo­na assurdo, ma ricordatevi che all’inizio correvo pochissimo per volta. Correre dieci minuti per tre volte a settimana non è proprio la cosa più faticosa del mondo. Fate conto di fare tre o quattro volte il giro dell’isolato e rientrare a casa. Fatto.
Inizialmente non avevo idea della quantità di chilometri che stessi percorrendo. Controllavo il tempo e cercavo di ascol­tare il mio ritmo cardiaco e la mia respirazione. Non volevo stressare troppo il mio cuore ed i miei polmoni perché sapevo che mi sarebbero serviti più avanti, quando avessi reso i miei allenamenti più intensi.
 
Dopo due mesi decisi di monitorare i miei progressi e scari­cai un'applicazione per il mio cellulare che mi permettesse di contare i chilometri, le calorie spese e di registrare il tipo di percorso effettuato. Trovai la cosa molto interessante: potevo vedere i miei miglioramenti volta dopo volta e in poco tempo ebbi la gioia di constatare che, se pur lentamente e con delle pause, riuscivo a percorrere cinque chilometri.
La mia amica ed io avevamo consolidato un rapporto basato sulla comune passione per lo sport ed ero felice di aver trova­to qualcuno con in quale condividere la gioia dei miei primi successi.
​
Allo stesso tempo decisi di cambiare la mia dieta. Fino a quel momento avevo riempito il mio stomaco durante la pausa pranzo con cibi preconfezionati, sandwiches e piatti ordinati in qualche ristorante take away. Iniziai a preparare i pranzi da portare al lavoro, in modo da poter essere sicura di quello che stavo mangiando. Avevo bisogno di mangiare in modo sano anche per permettere al mio corpo di ricostruire i muscoli e di non avere squilibri di nessun genere. Verdure e cereali non raffinati divennero parte della mia dieta quotidiana, azzerai il consumo di zucchero contenuto in snacks e dolci di vario genere, che sostituii con frutta fresca e secca di vario tipo.
Nel mio lunch box iniziai a mettere anche diverse varietà di noci e nocciole, arachidi e pistacchi ed altri tipi di frutta a guscio. Decisi di comprare carne di buona qualità una volta in settimana e di cucinarla sulla griglia del forno (mettendo sotto una teglia con dell’acqua, in modo che il grasso colando non ansasse a far fumo) o con altri metodi di cottura che non richiedessero l'uso di troppi grassi aggiunti.
Durante il resto della settimana inserivo nella mia dieta un discreto quantitativo di legumi e uova e, quanta più possibile verdura fresca. Riscoprii la bontà delle verdure fresche e delle insalate anche in inverno. Iniziai ad usare una vaporiera.
Moltissime persone pensano che l'insalata corrisponda solo alla noiosissima lattuga ma in realtà non è così. Un'insalata può contenere decine e decine di ingredienti diversi, ed è un alimento sano e gustoso.
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In base al vostro tipo di attività lavorativa e sportiva avrete un fabbisogno di calorie e di sostanze nutritive giornaliere diver­so. Il mio consiglio è di consultare un dietologo di buona fama che possa aiutarvi a costruire una dieta su misura per voi. Può sembrare una perdita di tempo, ma pensateci bene: si tratta della vostra salute, non solo della vostra linea. Tra dieci, quin­dici, venti anni tutto quello che avrete fatto oggi per tutelare la vostra salute, vi tornerà indietro positivamente.
Non pensiate che perdere peso sia tutta una questione di sa­crifici e di privazioni.
Si tratta soprattutto di costanza e di concentrazione sugli obiettivi.
 
Esistono sempre due scelte quando si tratta di restare a casa sul divano e mangiare un pacchetto di patatine o uscire a fare sport e mangiare una banana. Una comporta un'immediata sensazione di piacere, accompagnata, subito dopo, da una sen­sazione di rancore verso se stesse e di vergogna per aver ceduto alla tentazione. L'altra comporta fatica e necessita di spirito d'iniziativa ma ci lascia soddisfatte, se pur stanche, e piene di endorfine naturali.
Se proprio non riuscite a stare per le vostre otto ore lavorative senza sgranocchiare qualcosa almeno fatelo in modo benefico per il vostro corpo.
Ci sono due cose che dovete fare prima di recarvi al super­mercato per comprare il cibo per la settimana. Per prima cosa dovete mangiare o bere qualcosa.
Se avete l'abitudine di fare la spesa al ritorno dal lavoro, fer­matevi in un bar ed ordinate una tisana o un succo di frutta. La seconda cosa da fare è preparare la lista dei cibi che com­prerete: se il dietologo vi ha prescritto una dieta, la seguirete al millimetro. Non mettete nella lista nulla che abbia a che fare con snack fuori pasto che non siano salutari. No ai milk shake al cioccolato, no ai biscotti ripieni di crema e via dicendo.
Se avete bisogno di una piccola carica durante le ore di lavoro fatevi un tè che addolcirete con del miele o comperate della frutta secca che metterete in un piccolo contenitore vicino al vostro computer. Quello sarà il vostro modo di spezzare la fame durante il giorno. Pesate la quantità di frutta secca (o semi o frutta a guscio) che vi portate al lavoro per essere sicure della quantità di calorie che andrete ad ingerire. Usate dei pic­coli contenitori ermetici di plastica per portare in giro le noci o le mandorle (o quello che preferite), vi regolerete meglio. Non cascate nel tranello dei prodotti dietetici, a ridotto con­tenuto di grassi o zuccheri. Se iniziate a rimpinzarvi di quelle cose non otterrete mai i risultati che sperate. Dovete educarvi ad uno stile di alimentazione completamente diverso. E chia­ramente mangiate frutta fresca in quantità. Anche questa è una scoperta che ho fatto da quando mi sono messa in testa di cambiare le mie abitudini alimentari: la frutta e la verdura fresca sono alimenti spettacolari, tutto gusto e pochissime ca­lorie. Adesso uno dei miei snack preferiti è un mix di carote, sedano, pomodorini da mangiare intingendoli nell’ hummus, una salsina di ceci di cui troverete facilmente la ricetta su in­ternet. Senza parlare dei chili di uva, degli occasionali fichi e datteri, delle angurie mature d’estate e le mele autunnali. Insomma, di certo non si muore di fame.
Una tecnica da me utilizzata (e che tutt'ora utilizzo) allo sco­po di motivarmi è quella di dedicarmi un premio. Concedetevi il lusso di premiarvi per aver portato a temine il primo mese di dieta associata ad esercizi fisici. Regalatevi un mazzo dei vostri fiori preferiti. Celebrate dopo una serie di allenamenti portati a termine con successo: può essere una una serata al cinema, una giornata al mare, una nuova maglietta in tessuto tecnico per andare a correre, una scatola di colori...
Trovate un po’ di spazio, in un angolo della vostra casa o del vostro armadio, dove riporre tutte le cose che usate per fare sport: anche solo un cassetto.
Per voi quello sarà il cassetto in cui vedrete passare i vestiti dalla taglia XL alla taglia M, e dove, se ci prenderete gusto, vedrete accumularsi le magliette delle gare a cui parteciperete, che diventeranno per voi ricordi del tragitto di miglioramento da voi intrapreso.
Quante volte avete sentito voi stesse dire una frase come “Eh, ci ho provato ma alla fine ho lasciato perdere”? Non buttate­vi a terra se doveste saltare una sessione di allenamenti. Non muore nessuno. Invece, riprogrammate gli allenamenti per il giorno successivo, senza pensarci troppo.
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​Si tratta di avere una disciplina ferrea ma completata da una dose di buon senso. Si tratta di fare in modo che la nostra vita abbia equilibrio e che un’attività non vada a calpestare le altre.

. Pensa all'ultima volta che hai sfidato te stessa.
. Stupisciti della tua forza interiore.
. Sai bene quali sono i tuoi ostacoli, abbattili uno per uno.
. Inizia con piccoli cambiamenti.
. Non ti affliggere se un giorno non riesci a fare quello che ti eri ripromessa, continua il percorso.
. Ogni giorno contribuisce a formare il tuo futuro.
. Dai sempre il massimo, nelle tue possibilità.

Questo testo e le corrispettive illustrazioni sono tratte dal mio libro "Un anno per cambiare la Tua Vita". Lo trovi su Amazon (in versione Kindle). 
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Spero che vi sia piaciuta questa lettura. Vi auguro una bellissima estate e mando un abbraccio virtule a tutte le donne che ogni giorno fanno del loro meglio per mantenersi in salute: siete le mie eroine e mi ispirate a dare il massimo in ogni cosa che faccio!

Un bacione,
​Julie

Resoconto AFA e libri in super saldo nel mio shop

10/5/2018

 
Come prima cosa sappiate che tutti i libri nel mio shop online sono scontati fino al 70%.
​Come mai? Perché tra qualche mese mi trasferirò in Africa e davvero non posso caricarmi tutte le copie dei miei libri, dal momento in cui chiuderò lo shop online e dubito di fare troppe fiere di fumetto nei prossimi 4 anni.
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Ma ora lasciate che vi racconti come sono andate le giornate all'AFA festival di Milano.

Quest'anno dormivo in un BnB a due passi dal festival (dio benedica AirBnb, un sito che, se avete bisogno di un posto per dormire ve lo trova a casa di qualcuno a prezzi ultramodici). Avere la mia stanza per dormire è stata una benedizione dal punto di vista del sonno e della tranquillità, ma di certo mi sono mancate le persona che condividevano con me lo stanzone, durante l'edizione dell'anno scorso.

Il mattino dopo essere arrivata a Milano sono andata a vedere la mostra di Frida Kahlo, che, per quanto non sia la mia artista preferita (e la ritenga anche un po' troppo usata a scopi commericali - quasi fino alla nausea), devo ammettere che mi ha davvero colpita molto. Complice una scelta espositiva decisamente strappa lacrime, sono arrivata a fine mostra col cuore stretto nel petto. Ma sono comunque riuscita a trattenermi dal comprare qualche meraviglioso gingillo nello shop della mostra (non potete capire la bellezza delle gonne e delle fasce per capelli).

Il festival è iniziato nel pomeriggio e ho avuto modo di incontrare nuovamente persone che avevo conosciuto nella precedente edizione: Ivan, Martino, Gianluca, Giacomo, Massimo, Laura, Debora... è stato un po' come andare in vacanza al mare e ritrovare gli amichetti lasciati l'estate prima.

Il primo giorno di fiera è stato il più interessante dal punto di vista delle vendite e del pubblico: lettori che avevo conosciuto l'anno prima sono ritornati per prendere le mie cose e alcuni di loro si sono accaparrati l'intera collezione di cose di Elsie, che l'anno scorso non avevo.
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Dopo una buona notte di sonno e una bella colazione ho iniziato la seconda giornata di festival. Con mia grande sorpresa un mio caro amico è venuto a trovarmi direttamente dalla Francia: è stato un momento davvero emozionante, non mi aspettavo che qualcuno potesse farsi sette ore di macchina solo per venirmi a salutare. In serata quelli del Leoncavallo avevano organizzato un bellissimo concerto electro-blues e quindi ci siamo goduti l'atmosfera di festa e il fresco della sera.
​Il giorno dopo ancora disegnini per i lettori con il mio professionalissimo set da disegno preso da Tiget (mi ero dimenticata gli acquerelli).
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Purtroppo, a causa del solito aereo super mattiniero, alla sera non ho potuto partecipare alla cena della chiusura del festival. Tristezza infinita.

Sono rientrata a casa discretamente stanca ma felice. 

Sono consapevole che questa potrebbe essere stata l'ultima fiera di fumetto per i prossimi quattro anni (ancora non ho idea di come mi organizzerò una volta trasferita in Marocco, nè so se ci sarà la possibilità di muovermi facilmente per partecipare a festival in giro per l'Europa), ma allo stesso tempo sono sicura che userò il tempo a disposizione per lavorare su nuovi progetti e finire quelli vecchi (soprattutto le traduzioni dei libri che ho già)!

Ad ogni modo, ora torno ad impaginare la versione inglese di Christine nelle Luci del Nord e vi auguro una bellissima giornata!

Bacioni a tutti!!
Julie

Voli, fiere, follie e incontri

24/4/2018

 
Sono appena tornata da Vienna, dove ho partecipato insieme a mio fratello alla 10 km più afosa della storia dello sport. Ecco una foto del pre gara (quella del dopo gara ve la risparmio volentieri):
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Non sono io che sono bassa, è mio fratello che è alto.
Il prossimo mese sarà il delirio allo stato puro.

Parto dopodomani e vado nel mio paese a portare i documenti per il matrimonio (waaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah). Ci resto fino a domenica, giorno in cui mi reco a Roma, per festeggiare il compleanno della mia carissima amica, nonché testimone di nozze, nonché dottoressa in fluologia Dott. A.C.Salogny.

Potrebbe uscirne un libro già così.

Non contenta il 3 di maggio prendo un treno e vado a Milano, dove, dal 4 al 6 sarò all'AFA (Autoproduzioni Fichissime Anderground), uno dei festival di fumetti più fichi del pianeta. Sentitevi liberi di venirmi a trovare!

Questa è la loro pagina su Facebook: 
​https://www.facebook.com/events/758245604384606/
L'indirizzo è via Antoine Watteau, 7, 20125 Milano.

Vi metto una mappa per praticità:
Per questioni di spazio in valigia, i libri che porterò sono quelli elencati qui sotto (quelli antichi li trovate su Amazon). Le copie non saranno moltissime, quindi vi consiglio, se proprio volete essere sicuri di avere la vostra dedica personalizzata, di arrivare presto :-)
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il dopo Milano

Tornerò in Inghilterra il 7 di maggio e vi resterò fino a venerdì 18, data in cui volerò di nuovo verso l'Italia, a Verona. Dopo toccherà a Torino, dove resterò da lunedi 21, fino al 28. 

Poi credo mi prenderò una breve vacanza per finire il Thames Path (mi mancano 5 tappe), prima di tornare al lavoro sul nuovo libro di Elsie :-)
Ecco, poi non dite che non vi aggiorno.

Vi abbraccio tutti e spero di vedervi presto, in quel della Puglia, del Lazio, della Lombardia,  del Veneto o del Piemonte. 

Baci, Julie

Christine nelle luci del Nord - Online la storia completa

8/3/2018

 
Cari lettori, ho realizzato un romanzo grafico che parla di cose molto ma molto serie. Molti di voi si indigneranno, molti di voi si commuoveranno e a qualcuno potrebbe anche fregargliene poco o nulla. Non so a chi di voi salteranno i nervi e a chi verranno gli occhi lucidi, non posso predirlo. Spero solo che mi farete la gentilezza di esprimere le vostre idee a riguardo, contrastanti o meno, con educazione.

Mentre scrivevo e disegnavo le pagine di questo libro (uscito fuori come un torrente in piena dopo anni di meditazioni e ripensamenti) il mio cuore batteva forte. Mentre descrivevo lo stato d'animo della protagonista, (che, ci tengo a sottolineare, non sono io) riuscivo a stento a trattenere le lacrime. So che alcune delle cose che succedono a Christine nella storia, potrebbero essere successe a voi che state leggendo. Sappiate che non è un caso. Sono cose che succedono a moltissime donne. 

Questo è un libro in cui sono contenute immagini forti (e sangue) e immagini delicate.
Se sapete già che vi sentite male a leggere o guardare scene che abbiano a che fare con gravidanze interrotte o cose di questo tipo sappiate in anticipo che ho cercato in ogni modo di evitare scene troppo crude, ma che allo stesso tempo non ho potuto esimermi, per ragioni narrativo/emozionali, di rappresentare cose come, ad esempio, un feto di due mesi o un'ecografia.

Questione di sensibilità e convinzioni etiche personali se la cosa vi toccherà o meno.  

Fatte le dovute premesse, ecco qui la mia storia, per intero.  134 pagine. 
Spero davvero tanto che questa storia vi porterà conforto, perché questo è stato il motivo principale per cui l'ho scritta. Ho deciso di pubblicarla sia in versione cartacea (per coloro che amano i libri "veri") sia in versione da leggere online. Quello che mi importa è che venga condivisa, letta, in modo che tutte le donne che soffrono per gli stessi motivi di Christine, possano essere consapevoli che, nella loro sofferenza, non sono sole.
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Se finita la lettura decideste che volete assolutamente comprare la versione cartacea del libro, la trovate qui, nel mio shop: in formato 10.5x14.8 cm (la stessa grandezza del quaderno sul quale ho realizzato le illustrazioni e scritto i testi originali), stampata a colori su carta riciclata, copertina flessibile, brossura, 134 pagine. 

Prego affinchè questo mio racconto illustrato possa raggiungervi nel migliore dei modi.
Vi auguro una felice festa della donna e vi mando un grosso bacio.

Julie

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