Quello che vi presento oggi è il lavoro di uno dei fumettisti italiani più bravi in assoluto. Sono davvero onorata di conoscerlo personalmente, perché oltre al talento, Giulio Macaione ha anche la gentilezza e la modestia (cosa che, si sa, tra gli artisti è cosa rara). Ecco qui la nostra chiacchierata, grazie alla quale spero conoscerete meglio Giulio e le sue opere. Buona lettura! Uno dei tuoi primi fumetti è il commovente Morten, leggibile qui. Personalmente trovo che sia molto bello e se ti avessi avuto sottomano quando ero una ribelle ventenne tutta rock e Uni ti averei proposto di lavorare insieme per la versione a fumetti di Elenoir. :-D Cosa credi che sia rimasto di quelle iniziali atmosfere cupe e quel senso di nostalgia? - La prima versione di Mortén era nata come autoproduzione quando andavo alle superiori ed era dedicata a mio nonno, che era morto poco tempo prima, per questo la storia era un po' triste. La nostalgia e la malinconia sono due sentimenti che un po' mi definiscono come persona. I tuoi due fumetti Innamorarsi a Milano e The Fag Hag (entrambi da me amati alla follia) sono stati i tuoi primi lavori "lunghi". Quanto credi che abbiano influito sulla tua carriera? Mentre lavoravi alla realizzazione di questi fumetti vivevi a Bologna (se non ricordo male), credi che vivere in una città piena di artisti ti abbia aiutato in qualche modo a trovare l'ispirazione? - Ho imparato un sacco da quei due libri, perché era la prima volta che lavoravo con uno sceneggiatore. Nello specifico, farlo con Massimiliano De Giovanni per me era una figata, perché era un autore che seguivo da sempre e uno sceneggiatore che mi dava spazio e apprezzava le mie idee. All'inizio ero molto rigido e insicuro, ma credo di essere cresciuto un bel po' lavorando con lui perché mi sono reso conto che quando osavo, prendendomi delle libertà sulla sceneggiatura o proponendo delle idee, il risultato piaceva molto anche a Massimiliano. Sicuramente il fatto di vivere a Bologna e di avere attorno autori che adoravo mi è stato molto di aiuto. In quegli anni mi capitava spesso di andare in redazione e incontrare Vanna Vinci, Andrea Accardi o Keiko Ichiguchi (tutto autori che amavo e che amo tuttora). Vanna, nello specifico, più volte mi ha dato dei consigli pratici e mi ha insegnato molte cose. Quali sono gli artisti che ti hanno influenzato maggiormente? E non parlo solo di fumettisti :-) Sapresti dirmene tre? Uno che ti abbia ispirato quando eri agli inizi inizi, uno per qualche anno fa e uno per il 2016 appena concluso? - È difficile rispondere a questa domanda riducendo il tutto a tre nomi. Se proprio devo... Agli inizi Klimt. Qualche anno fa Frederik Peeters. Nel 2016 Becky Cloonan (qui un fan comic di Giulio ispirato a Gotham Academy). Qual è la tua guerriera Sailor preferita? Come mai questa serie è per te così importante? (che domande che faccio, perché per la nostra generazione è un must, ovvio) - Sarò banale, ma credo che proprio Sailor Moon sia la mia preferita. Per il suo essere sopra le righe e pasticciona, per la sua ostinazione a voler essere una persona normale nonostante la missione che le viene affidata. Credo che Sailor Moon mi abbia conquistato quando ero un ragazzino proprio perché non solo era la prima eroina che non voleva essere un'eroina, ma perché racchiude tutte le ispirazioni di decenni di manga che sono venuti prima. Diciamocelo: è un polpettone con tanti di quegli ingredienti che in quel marasma kitsch qualcosa che ti piace la trovi per forza :D In Ofelia, pubblicato da Comma 22, la tua tavolozza ha fatto il volo e i toni sono diventati super pop. Che tipo di droghe usavi? Scherzo. Cosa ti ha spinto, dal bianco e nero che quasi sempre usi per i tuoi fumetti a lanciarti in quel mare rosa cangiante? (qui uno spin off della storia) - Ho iniziato a pubblicare Ofelia sul Web, prima che venisse raccolto in volume. La primissima versione del personaggio era nata molti anni prima ed era molto dark. Quando ho deciso di tirarla fuori dal cassetto e sviluppare la storia, ho fatto un restyling che partiva soprattutto dal colore dei capelli, il fucsia accesissimo che avete visto. Per questo ho dovuto realizzare il fumetto interamente a colori con toni molto accesi e pop. Venivo anche da anni di Accademia di Belle Arti nei quali mi ero appassionato alla corrente Neo-Pop e forse i colori di Ofelia sono una naturale conseguenza... Il tuo nuovo libro, Basilicò, è un fantastico mix tra comicità e dramma, condito con una buona dose di spezie italiche. Come ti è venuta l'idea? Lo so, domanda banale, ma la gente se lo chiederà Spoilerino: nel libro ci sono tante buonissime ricette, ad accompagnare i vari capitoli della storia. Ho apprezzato un sacco la cosa. - Basilicò è nato da un'idea di base: volevo fare un libro che fosse un po' una commedia alla Almodóvar. Di ispirazioni poi ne sono arrivate altre (Desperate Housewives, per esempio, o molte canzoni di Carmen Consoli), ma il punto di partenza è stato proprio il mio amore per il regista spagnolo. Trattandosi di una storia familiare con protagonista una madre, l'ambientazione è ricaduta subito sulla mia Palermo, la città dove sono cresciuto e dove vivono i miei genitori. E pensando a Palermo non potevo fare a meno di citare la cucina perché noi siciliani abbiamo un rapporto viscerale con il cibo, è cosa comune mangiare parlando di cibo. Raccontando una storia corale ho potuto poi dare ad ogni personaggio delle sfumature caratteriali anche pittoresche e divertenti. Parlaci della tua nuova autoproduzione (che ancora devo leggere!!!): com'è andata l'esperienza? Come mai hai deciso di provare ad autoprodurre una storia? - L'idea di autoprodurre i miei fumetti mi ha sempre solleticato, perché mi piace seguire tutti gli aspetti della lavorazione di un albo e per raccontare storie brevi è forse l'unico modo. Ovviamente continuerò a lavorare con degli editori, ma sono due aspetti del fare Fumetto diversi che vorrei portare avanti in parallelo. La fine dell'estate è nato dopo una breve vacanza in giro per la Sicilia con due mie care amiche che però vivono entrambe lontano da me (come gran parte dei miei amici, che ormai sono sparsi per il mondo). Volevo raccontare di come ci si può riunire dopo tanto tempo e ritrovarsi i ragazzini di sempre anche se la vita è cambiata e si è cresciuti. La nostalgia per una parentesi felice nella vita di tutti i giorni, l'estate appunto, è stata la scintilla che ha fatto nascere l'idea per il fumetto. Ovviamente mi sono ispirato alla gita fatta con le mie amiche, non tanto per gli avvenimenti e i personaggi, quanto più per i luoghi e le sensazioni. Hai recentemente passato un lungo periodo in America (e possiamo goderci le tue avventure qui). Hai frequentato dei luoghi che ti hanno in qualche modo "aperto la mente" artisticamente parlando? Qual è il cambiamento che hai notato maggiormente nella vita di tutti i giorni? Torneresti a vivere lì? - Sicuramente vivere in un luogo diverso da casa (e, per quanto possa sembrarci simile, l'America è molto diversa dall'Italia) è una cosa che influenza e cambia. Non so quanto questo abbia avuto una conseguenza diretta sul mio modo di lavorare, ma sicuramente venire a contatto col mondo del fumetto americano mi ha dato delle ispirazioni e degli stimoli per me nuovi. Molto banalmente, non avevo mai letto fumetti supereroistici e mi sono ritrovato a disegnare fanart di Batgirl. Anche solo andare settimanalmente in una comic shop a comprare gli albi della settimana è una cosa che ti mette a contatto con tante realtà editoriali diverse dalle nostre. Al momento sono molto innamorato di Bologna e non la cambierei con nessun altro luogo al mondo. Ma non si sa mai... Da pochissimo sei entrato anche tu a far parte del club degli sposati. Credi che il matrimonio e la stabilità che da esso deriva (o almeno così mi immagino LOL) influenzi positivamente la tua produttività? Quanto sei influenzabile dall'ambiente che ti circonda? Sei una di quelle persone che lavora meglio quando è circondata dal caos o dalla tranquillità? - Non credo che il matrimonio abbia influenzato in alcun modo il mio lavoro, anche perché convivevo già da tempo con mio marito quindi le nostre dinamiche non sono cambiate. Sicuramente l'ambiente che mi circonda influenza i miei ritmi di lavoro. Sono un tipo abbastanza abitudinario e cambiare ambiente mi rallenta, ci metto un po' ad ingranare dopo un cambiamento. Solitamente ho bisogno di tranquillità e della mia musica per riuscire a concentrarmi. Ora, siccome si sa che gli animali rendono immediatamente popolari i video su Youtube, ti andrebbe di mostrarci il tuo gatto (anche se questo non è un video per Youtube)? - Eccolo qui, Zorba, in tutto il suo pelo: E con questa bellissima foto chiudo l'intervista. Spero che vi sia piaciuta e spero che correrete subito a comprare i fumetti di Giulio Macaione, e che poi li recensirete e consiglierete a tutto il vicinato.
Questo è il blog di Giulio: http://giuliomacaione.blogspot.co.uk/ Vi mando un baciotto! La vostra struffola, Julie Ci sono giorni in cui ti guardi allo specchio e quello che vedi ti fa ridere. Poi ci sono altri giorni in cui apri l'homepage del Magazine delle Donne e ti ritrovi lì, a fianco a Nicole Kidman. A volte, per qualche strana coincidenza astrale, le due cose coincidono. La bravissima Giulia Vola, mi ha intervistato tramite Skype, ascoltando il mio incessante chiacchiericcio per circa un'ora. Poi si è messa all'opera e ha creato un articolo che mi rende davvero felice (e, Diobuonino, non so voi, ma io ho alle spalle articoli in cui nemmeno le lettere del mio nome erano scritte con ordine compiuto). Pure la mì mamma ne è fiera (e Diobuonino, non so voi, ma io ho alle spalle articoli che seppur diventati viral in un giorno, non hanno smosso l'attenzione della signora sopra citata nemmeno per sbaglio). Ma alle mamme, si sa, piace vedere la propria figliola vicino a Nicole K. Posso chiamarla Nicole K.? Ma scherzi a parte, ecco a voi l'intervista, che spero vi piaccia e soprattutto spero vi convinca che "Un anno per cambiare la tua vita" è un libro figherrimo e vale la pena essere letto, consigliato e condiviso. Buona lettura! Cambio vita: un anno per riuscirci con le ricette di JulieTrentatré anni, pugliese di nascita, una casa a Londra, una laurea all’Accademia delle Belle Arti di Torino, una collezione di esperienze professionali in giro per il mondo, qualche chilo di troppo e una convivenza di quattro anni fallita da un giorno all’altro: ecco gli ingredienti con cui Julie Maggi ha cucinato le ricette di Un anno per cambiare la tua vita, il libro in vendita su Amazon che dispensa consigli agli adolescenti al bivio e ai 30enni in crisi e lo fa non solo con le parole ma anche con le immagini. Perché “le illustrazioni sono più efficaci delle parole, come quando vedi una faccia e non ti ricordi il nome ma sai perfettamente chi hai davanti”, spiega lei, divertita. Lei che nel suo libro parla “di amore, di dipendenza, di indipendenza, di sincerità con se stessi”. Lei che dopo essere passata attraverso “momenti drammatici” e dopo un Cammino di Santiago alla ricerca di sé, ha messo la sua catarsi nero su bianco, “per condividerla e magari riuscire anche ad aiutare qualcuno”. Soprattutto ora, che sulla copertina c'è il suo nome: “In un primo tempo avevo scelto uno pseudonimo - spiega -, poi ho capito che metterci la faccia è il primo presupposto per essere credibile e, soprattutto, per rendere credibile che cambiare la propria vita è fattibile. Qual è la ricetta delle ricette? "È quella che si ripete dalla notte dei tempi ma applicata con ironia alla vita moderna: prendersi cura del proprio corpo, della propria anima e della propria mente. Tradotto: evitare modelli estetici irraggiungibili, guardarsi dentro, darsi degli obiettivi e sviluppare il potenziale per raggiungerli". Perché un anno per cambiare vita? "Perché anche se sembra un periodo molto lungo è il minimo per riuscire a vedere i risultati dei cambiamenti messi in atto: che si tratti di cambiare lavoro, amicizie, compagni o abitudini, solo i risultati danno dal forza per mantenere i propositi". La ricetta per accettarsi fisicamente? "Fare sport, anzitutto: solo lo sport riesce a dare quella disciplina che poi permette di gestire meglio tutti gli ambiti della vita. Si inizia a piccole dosi, io consiglio 15 minuti di corsa al giorno, un impegno minimo che però può innestare una piccola rivoluzione". La ricetta per realizzarsi professionalmente? "Pazienza, sacrifici e voglia di fare. E una buona comunicazione con i genitori che, spesso, indirizzano i figli verso professioni a loro dire più sicure: il fatto è che oggi non c’è nulla di sicuro e solo assecondando le proprie attitudini si ha la forza per sopportare anche i periodi più difficili. Ecco perché ai giovani dico: informatevi, fate domande, cercate risposte e confrontatevi con i vostri genitori che, vedendovi così motivati, non potranno che appoggiarvi. Inoltre, non bisogna essere spaventati all’idea di fare altro per un determinato periodo di tempo e bisogna saper tagliare i rami secchi che costano tempo e denaro". La ricetta in amore? "Parlare chiaro e parlare subito anche se si rischia la crisi e il litigio: è importante sapere fin da subito (e possibilmente prima di innamorarsi) chi si ha di fronte e che cosa vuole dalla relazione. Amare significa prendersi cura ma in senso buono, ecco perché è necessario sapere che alcuni aspetti dell’altro non si possono cambiare, altrimenti poi ci si ritrova a dover curare due persone: il partner e se stessi". La ricetta nelle relazioni? "Premetto: ripulire le amicizie che avrebbero dovuto sostenermi è stata la cosa più dolorosa. A tutti consiglio di chiedersi sempre se chi si ha davanti preferisce dire ciò che pensa in faccia, magari rischiando anche il litigio, o girarsi dall’altra parte per il quieto vivere. Gli amici veri appartengono alla prima categoria". Alla fine hai cambiato vita? "L’ho rivoluzionata: ho un nuovo compagno, sono felice a Londra, faccio quello che mi piace e mi mantengo. Certo, c’è voluto più di un anno, forse due, ma con il senno di poi, se qualcuno mi avesse dato i giusti consigli, ci avrei messo meno”. Insomma, aiutatevi che Julie vi aiuta. Il mio nuovo libro lo trovate qui in versione ebook http://amzn.to/2iPp5fk (tra l'altro ora si può anche scaricare l'anteprima del libro gratuitamente. Dategli una sbirciatina :-D )
Novità! Il mio libro è ora in vendita in edizione cartacea nel mio shop! :-D Quest'intervista la trovate qui. Spero che vi sia piaciuta! Vi mando un abbraccio! A presto dalla vostra treccinuccia :-) Julie Questo libro è diverso da tutti i libri che ho scritto fino ad oggi. Contiene più di cinquanta illustrazioni, ma non è un fumetto. Parla della mia vita, ma non è una semplice autobiografia. Descrive in che modo perdere peso, ma non è un libro di ricette dietetiche. Consiglia come rattoppare un cuore spezzato, ma non è un romanzo d'amore.
Un anno per cambiare la tua vita è un libro importante. La prima volta che lo pubblicai (circa un anno fa) era un libro diverso, senza illustrazioni e con uno stile schietto. E con uno pseudonimo. Ridete pure. Avevo paura di venir giudicata per quello che c'era scritto. E quindi scelsi un nome inventato: Hikari Yorokobi. Fu un'idea davvero scema, lo ammetto. Ma ora rieccomi qui, questa volta pronta ad affrontare il pubblico, nella buona e nella cattiva sorte. Perché mi spaventa così tanto quello che dirà la gente? Perché questo è un libro vero. Non è una fiction. In Un anno per cambiare la tua vita parlo di amore, di dipendenza, di indipendenza, di sincerità con se stessi, ci sono raccontate vicende personali, momenti drammatici (mancanza di un lavoro, relazione finita, sovrappeso, ansia...). E parlo di futuro. E, su questo converrete con me, non c'è nulla che faccia più paura del futuro. Specialmente quando si è nel mezzo del cammin della propria vita e ci si ritrova per una selva oscura e bla bla. Dante ne sapeva qualcosa. Ma Dante non era una donna. E questo è un libro che parla in particolar modo alle donne. Perché se, Dio buonino, mi avessero spiegato certe cose a diciott'anni ora mi ritroverei con un libro di meno, ma con tante notti di sonno in più. Vi immaginate che bello poter tornare indietro e non frequentare quel cretino al quale avete dato tanto affetto prima di rendervi conto di quanto poco ne valesse la pena? O se vi avessero mostrato come voler bene a voi stesse anche quando vi sentite brutte come delle cozze? O se vi avessero aiutato a scegliere una carriera che fosse quella giusta per voi (e non vi avessero detto cose tipo: fai ragioneria/legge/economia, che poi trovi subito lavoro - uccidendo i vostri sogni - per poi ritrovarvi a trent'anni comunque senza lavoro/con un lavoro che non vi piace e decisamente incazzate col mondo)? Ecco, questo libro parla di come riprendersi da queste batoste e vivere felici. Vi ci vorrà un po' di tempo: un annetto. Ma cos'è un'anno se paragonato al resto della vostra vita? Perché, e qui voglio che vi fermiate un attimo a pensare, qualsiasi errore abbiate fatto nel vostro passato, non lo state compiendo adesso, né lo compirete domani. Leggerete delle mie avventure come emigrata, dei lavori più umili che io abbia fatto e di come anche quelle esperienze mi abbiano aiutata a divenire una persona più felice. Anche questo libro affonda le sue radici in quello che ormai chiamo l'Oscuro Periodo. Come dicevo nel mio post precedente, è interessante notare come certi periodi di cacca ci offrano poi (moolto poi), tanta ispirazione. Ma è una dimostrazione lampante di come non tutto il male venga per nuocere. Un anno per cambiare la tua vita è il mio manifesto per la riscoperta di se stesse, per il ritrovamento delle energie perdute, per la riaffermazione della propria voglia di vivere. Perché noi sappiamo sempre come dare un taglio radicale a quella piantina di rose un po' rinsecchita che agonizza sul nostro balcone. Ed è il segreto per farla rifiorire alla grande. Nonostante tutte le cose difficili che la vita ci riserva c'è sempre un buon motivo per voler bene a se stesse. Condividete il mio libro con tutte le vostre amiche che abbiano bisogno di darsi una risvegliata, tutte quelle che sono appena uscite fuori da una relazione penosa, tutte quelle che meriterebbero di sorridere di più, che dovrebbero smetterla con "quel viziaccio" (fumo? alcol? cibo spazzatura? siti per incontri? pigrizia? tavernello?), che nascondono dentro di sé delle donne bellissime, che hanno paura di abbracciare il mondo, che si nascondono dietro al loro passato. Aiutatemi a realizzare un piccolo-grande sogno: fare in modo che uno stile di vita positivo e consapevole diventi l'abitudine di quante più persone possibili. Il mio libro lo trovate qui. Per coloro che volessero leggerlo su pc/tablet/cellulare ecco il link per l' applicazione: https://www.amazon.it/gp/digital/fiona/kcp-landing-page Essendo molti miei libri in versione ebook, scaricando l'applicazione potrete leggerli - quasi - tutti! Yeeeeh!! Novità! Il libro è disponibile anche in versione cartacea! Lo trovate nel mio shop :-) Non fatevelo scappare. ;-) Un abbraccio supergrande, la vostra sghiribizza, Julie |
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