La sfida numero uno era riuscire a far andare tutto liscio il giorno del matrimonio.
E ce l'abbiamo fatta, nonostante il giorno prima delle nozze il vestito da sposa fosse ancora da stirare.
Lo so, vorreste vedere una foto più descrittiva, che mostri la mia faccia e il vestito :-)
Dovrete aspettare un po', il fotografo ci sta lavorando (ne abbiamo fatte tipo 700 - serve una selezione minima ehehe). Per la serie "le novità dell'estate", sto lavorando sulle illustrazioni per la nuova versione di Storia dei miei piedi (della prima edizione me ne restano 5 copie). Per questa occasione sto anche provando a fare un piccolo crowdfunding per pagarmi la traduzione (inglese).
A parte questo progetto, sto iniziando ad iniziare i preparativi per il trasloco. A quanto pare, invece che spostarmi in Africa a ottobre, dovrò farlo ad agosto e questo significa che devo già impacchettare un bel po' di roba.
Sempre per questo motivo, la chiusura dello shop del mio sito è anticipata al primo giorno di agosto, giorno in cui farò le ultime spedizioni. Come molti di voi sapranno, le copie dei libri presenti nello shop hanno un numero limitiato e, una volta esaurite, non verranno rimesse in magazzino (molti dei miei libri saranno su Amazon in edizioni quasi uguali a quelle realizzate per il mio sito). Oltretutto tutti i prodotti del mio sito sono in saldo. Tutti, fino al 70%. Direi che vi conviene fare incetta finché resta roba :-D Detto questo, sto iniziando a prepararmi per i prossimi 4 anni. Una parte di me vorrebbe cogliere l'occasione per studiare di nuovo un po': migliorare nei disegni in quelle che sono le cose per me più difficili da rappresentare, imparare una nuova lingua (arabo), leggere tanti libri per migliorare la mia scrittura. Ci sono moltissime cose che, non disegnandole quasi mai, mi risultano particolarmente ostiche: i personaggi maschili, le atmosfere notturne, i paesaggi urbani... Credo che, tra le cose che vorrei fare nei prossimi anni ci siano parecchie sfide, ma voi mi conoscete: adoro sfidare me stessa. Insomma, spero di avervi invogliato, in questa estate che sta per iniziare, a darvi dei compiti per le vacanze, come si faceva alle elementari. Io sarò molto impegnata per il trasloco, ma spero lo stesso di riuscire a tirar fuori qualche disegnino o qualche storiella, prima della mia partenza. Una volta in Marocco, mi piacerebbe portare avanti tutta una serie di progetti che ho in mente: scrivere Avventure sulla Via della Plata, illustrare Avventure sul Cammino di Santiago e incrementare Un anno per Cambiare la tua Vita (e magari aggiungervi delle illustrazioni). E poi continuare con i libri di Elsie, che, con o senza editore, continua a viaggiare alla grande in quel degli Stati Uniti d'America (la maggior parte dei miei lettori sono americani). Una cosa è certa, allontanandomi una volta ancora da tutto ciò che conosco e da tutti i miei amici e parenti (tranne mio marito), credo che ci saranno parecchie novità che per ora non posso nemmeno immaginare, che andranno ad influenzare i prossimi mesi. Quindi lasciamo un bel po' di spazio bianco per permettere al destino di riempire le pagine della mia vita con quello di cui ancora non so nulla. Vi abbraccio fortissimo! La vostra Julie Quante volte vi hanno detto di scegliere: destra o sinistra, Juve o Toro, grigliata di carne o verdure. La stessa cosa vale per i libri e i disegni: romanzo rosa o giallo, acquerelli o Photoshop. Quando mi dissero per la prima volta che avrei dovuto scegliere uno stile di scrittura (e di disegno) ci mancò poco che ci credessi. In effetti, se avessi deciso di scrivere, dico per dire, solo thrillers, avrei reso la vita facile a lettori ed editori, che avrebbero potuto incasellarmi serenamente in un genere, senza bisogno di fare troppa fatica. Ma come si può pensare di scegliere un genere letterario e trascurare tutti gli altri? Sarebbe come dire iniziare una dieta a base di una sola categoria di alimenti: per quanto vi possano piacere le patate, sono sicura che vi verrebbero presto a noia. Per questo motivo, negli anni mi sono sbizzarrita a provare generi diversi: il thriller con Elenoir, il romanzo d'avventura con Avventure sul Cammino di Santiago, le rime per bambini con La Luna e via dicendo. Forse non sarò "coerente" ma di certo non mi annoio. E diciamocelo chiaramente, scegliere una professione come la mia per poi ritrovarsi a morir di noia sarebbe davvero stupido al 100%. A quel punto invece che l'Accademia di Belle Arti avrei potuto studiare qualcos'altro. Tipo scienze matematiche (che per chi di voi ama la matematica sono il top assoluto). E quindi non fatevi abbattere da chi vi dice che dovete "trovare il vostro stile", non fatevi amareggiare da chi vi dice che "spaziate troppo". Lo stile e l'originalità arrivano col tempo e la sperimentazione. Io sto ancora studiando, per quel che ne so. Uscite fuori dal vostro recinto.Dai tempi in cui ho iniziato a disegnare fino ad ora sono passati quindici anni. Ne sono passati cinque da quando ho finito l'Accademia di Belle Arti e spero vivamente di avere davanti a me almeno altri 40 anni di carriera in cui giocare con gli stili. Non ho fretta. Del resto, così come è necessario scrivere libri diversi è altrettanto necessario illustrarne di altrettanto vari. Questa è la mia idea personale, ma credo che non ci sia nulla di più divertente e stimolante che mettere alla prova se stessi con nuovi materiali e, di conseguenza, nuovi risultati artistici. Quindi, studiate quello che vi insegnano in classe, studiatelo bene, quasi a memoria. Poi però, finiti i compiti a casa fate correre la fantasia, sbrigliate il cervello e le mani. Entrate nel negozio di belle arti e compratevi degli acrilici e delle spatole, oppure delle chine e dei pennini o qualunque altro materiale voi non abbiate ancora testato. Una cosa di cui mi sono resa conto è che spesso si dà per scontato che una volta iniziato a lavorare in un modo, poi ci si debba fossilizzare. Non è così. Io mi sono laureata in "pittura", la mia specialità era la pittura ad olio. Poi ho iniziato a pastrocchiare con gli acquerelli e ora eccomi qui, innamorata follemente della mia tavolozza. Ma questo non vuol dire che io usi solo ed unicamente i miei fidatissimi Artist's Winsor e Newton. Proprio ieri sono entrata in un negozio che vende cose per il bricolage e mi sono presa una scatola "da studenti" di colori acrilici. Voglio sperimentare! Voglio divertirmi! E se quello che farò mi soddisferà bene, se no pazienza, almeno mi sarò divertita :-) Lavorate tanto e lavorate senza ansie da pubblicazione. Altro luogo comune è che bisogna trovare un editore per creare un libro, che bisogna aspettare il momento giusto per pubblicare.
Lasciate che vi dica una cosa: non è vero per niente. Se riguardo le tavole del mio "I racconti di Poe" (90 pagine di fumetto super underground realizzate nel 2006 o nel 2007, prima ancora di essermi iscritta all'Accademia) un po' mi vengono le lacrime agli occhi per la nostalgia e un po' per gli errori anatomici evidenti. Ma poi ci penso e mi dico: "Sai che c'è? Se non avessi completato questo primo volume, se non mi fossi presa la soddisfazione di vedere qualcosa di mio iniziato e finito, non avrei mai continuato a fare quello che faccio". E se è vero che la pratica rende perfetti, aspettare per anni di trovare l'editore giusto senza produrre (e sì, anche pubblicare) la propria roba, non aiuta di certo. Qualcuno potrebbe ribattere "Eh ma perché pubblicare della roba se si sa che ci sono errori/che il lavoro non è perfetto?". E la mia risposta è: "Perché perfetto o anche semplicemente senza errori, non lo sarà mai. Nemmeno quando avrete un editore che vi segua (auguri a trovarne uno bravo)". Al giorno d'oggi esistono mille modi per auto pubblicarsi la propria roba (scriverò presto un articolo a riguardo) ed è più utile che aspettare che qualche editore risponda degnamente alla nostra proposta editoriale (momento che potrebbe non arrivare mai). Lasciate che vi dia un consiglio: producete tanto, producede quando l'ispirazione vi avvolge, tirate fuori le vostre cose dai cassetti quando ancora sono fresche e fate in modo che la gente le legga. I vostri migliori correttori di bozze saranno i lettori stessi. E credetemi, anche fosse che il vostro libro dovesse essere un flop totale, sarete comunque soddisfatti di averlo completato. E avrete imparato qualcosa facendo pratica. Spero che abbiate gradito la lettura! Un bacione, Julie
Salve lettori carissimi, in questo video vi mostro la realizzazione della copertina del mio nuovo fumetto (che trovate qui: https://www.kickstarter.com/projects/juliemaggi/elsies-tiny-comic-book-with-pins-and-patches ). La lista dei materiali da me usati la trovate nella pagina materials :-)
Elsie's Perfect Day COVER from Julie Maggi on Vimeo. Il primo albo a fumetti di Elsie
Molti di voi lo sapranno già, ma per quelli che non se ne fossero ancora accorti, sto lavorando ad un nuovo fumetto! Si tratta di una breve storia, tutta colorata ad acquerello, con Elsie e la sua famiglia. Si svolge a Nutfield, il meraviglioso paese dove vive Elsie.
Era da parecchio tempo che volevo mettermi al lavoro su un fumetto e, non avendo il tempo per poter lavorare ad una graphic novel (ma arriverà, sappiatelo, arriverà) ho deciso di iniziare a creare una storia con Elsie. Il formato sarà lo stesso di The Blank Room, solo che a colori e decisamente più leggero a livello di tematica :-D Il progetto si trova, al momento, su Kickstarter, la piattaforma di raccolta fondi che mi ha permesso di produrre "Elsie presenta: ricette e segreti per un perfetto Afternoon Tea". Fino ad ora ho raccolto il 64% dei fondi per la realizzazione di questo fumetto. Per chi volesse partecipare, sappiate che in palio, oltre al fumetto, ci sono anche altre cose: le spillette e le toppe di Elsie, una mini guida di stile per rinnovare i vostri capi vintage e altre sorprese alle quali sto lavorando proprio in questi giorni.
Ma fate un salto su Kickstarter! Troverete molte più informazioni e anche un altro video, in cui spiego per bene il mio progetto. Per ora questo è tutto!
Vi abbraccio calorosamente e ringrazio immensamente coloro che stanno partecipando al mio progetto di raccolta fondi su Kickstarter. Siete mitici e vi adoro! Baci, Julie Un sacco di gente, nelle ultime settimane ha letto uno dei centinaia di articoli che riguardano Amazon e le sue politiche riguardanti lo sfruttamento dei lavoratori nei suoi enormi magazzini. Dalle infinite ore di straordinario alla durezza dei turni in piedi, dalla lotta tra operai su chi si accaparra più ordini piccoli (più facili da smistare) ai licenziamenti di coloro che non raggiungono il target minimo imposto (che poi non è nemmeno quello, perché se lo raggiungi ti viene comunque detto "puoi fare di meglio". Sempre). Conosco queste problematiche perché, tra i vari lavori che ho fatto per campare, c'è da elencare anche quello della magazziniera. Ho lavorato in uno scantinato senza finestre, senza riscaldamento, con uno spazio di circa un metro quadrato in cui sedermi (per terra), circondata da torri di scatoloni alte più di me, pieni di smerci da smaltire, prezzare, taggare e mettere al loro posto. A volte il mio turno iniziava alle sei di mattina e finiva alle sei di pomeriggio. Ed era una delle opzioni migliori. La polvere, senza alcun aspiratore o depuratore dell'aria e senza finestre da aprire, a fine giornata mi riempiva le narici e tornavo a casa con un mal di schiena allucinante e le mani doloranti. Poi, con tanti sacrifici, ho ripreso a fare libri e ora non lavoro più in un magazzino. Ma, a parte i libri che vendo qui sul mio sito, la maggior parte dei miei libri viene venduta da Amazon, in tutto il mondo, in quattro lingue. Vuol dire che qualcuno, là fuori, li impacchetterà e ve li spedirà poche ore dopo che voi li avrete ordinati. Certo, io faccio i pacchettini più belli. Ma loro sono più veloci. Lo fanno per lavoro. Alcuni di voi hanno commentato "Eh, ma io non voglio dare i miei soldi ad Amazon". E la mia risposta è semplice. Mentre compri un libro creato da un autore indipendente, stai prima di tutto aiutando l'autore. Se io o uno qualsiasi dei miei colleghi auto prodotti che trovate su Amazon pensassimo che vendere i nostri libri su quella piattaforma fosse controproducente, non lo faremmo. Si tratta di entrare nell'ottica che nel 2017, un autore indipendente, non può fare a meno degli strumenti che gli vengono offerti. E io, uso Amazon per vendere i miei libri. Il problema dei lavoratori è un altro. Non è perché io vendo i miei libri su Amazon che loro non ricevono un trattamento dignitoso: sono le politiche sbagliate dell'azienda a rendere la loro vita un inferno. Dovrebbero scioperare tutti i lavoratori di tutti i magazzini Amazon del mondo in una volta sola, per smuovere le acque. I contratti a "zero ore", gli straordinari al di là delle capacità fisiche, i target impossibili: queste sono le cose da cambiare. Ma non è certo penalizzando i piccoli artigiani e imprenditori che aiuterete coloro che lavorano nei magazzini, anzi.
Ricordatevi che Amazon dà lavoro a migliaia di persone. Ci sono dei centri di smistamento che contano più di 5000 operai. Ora, ci rendiamo conto tutti che ci sia bisogno di quei posti di lavoro, solo che vanno resi più sicuri, meno alienanti. Tra le persone che lavorano per Amazon o con Amazon, non ci sono soltanto i lavoratori nei magazzini, ma anche gli impiegati negli uffici, e i venditori. Come me. Che cerco sempre di far funzionare quella strana macchina che è la micro editoria indipendente. La mia, microeditoria. Che per qualche stupida ragione, non mi permette di avere una distribuzione italiana nelle librerie dei vostri quartieri (ma in America sì, chissà come). Per questo motivo i miei libri li trovate solo qui sul mio sito oppure su Amazon. Frasi del tipo "aspetto che esca in libreria così non do i soldi ad Amazon" non hanno senso. I miei libri in libreria non ci vanno per ora. Volete aiutare me o un qualsiasi altro autore di libri che vi piacciono? Condividete quello che facciamo, lasciate recensioni carine e se potete e vi va, comprate i nostri prodotti, che siano su Amazon o meno. Saluti e baci, dalla vostra tuttofare preferita, Julie
Durante gli ultimi sette giorni moltissime persone hanno votato qui sul mio sito (24 partecipanti) e su Kickstarter (172 partecipanti) per decidere la tematica del prossimo libro con Elsie (di cui trovate il primo libro nello shop di questo sito e su Amazon).
Come prima cosa voglio ringraziare tutti i partecipanti, in special modo coloro che hanno partecipato qui sul mio sito (che sono anche coloro che partecipano all'estrazione). Molti di voi sono miei amici ma molti non ho idea di chi siano e quindi boh, grazie a tutti voi! Qui sotto ho messo un video dell'estrazione. Ho scritto le vostre emails su dei pezzetti di carta che poi ho molto professionalmente inserito nella mia tazza dei cereali. Poi ne ho tirati fuori quattro a caso dopo averli mescolati senza un ordine preciso. I vincitori delle quattro copie di elsie sono:
(Per motivi di privacy non metterò le email dei vincitori per intero (ma li contatterò privatamente per avere l'indirizzo a cui spedire le copie di "Elsie presenta: ricette e segreti per un perfetto Afternoon Tea".)
Federico G. 23Bidi Franc. T. Emily C. Il prossimo libro di elsie parlerà di...
Vince "Elsie: ricette per la Colazione e il Brunch." seguito da"Elsie: come organizzare un fantastico Picnic" e da "Elsie: Giardinaggio per tutti", che si piazza al terzo posto. Quindi, signori e signore, ringraziandovi nuovamente per aver partecipato al mio sondaggio, vi comunico che, a partire da gennaio, mi rivedrete all'opera per la creazione dei prossimi libri con Elsie. Spero che vi piaceranno.
Un bacione grande grande. Julie Una settimana fa avevo l'ansia a mille e le preoccupazioni che mi toglievano il sonno. Così ho scritto ai miei amici di pensare intensamente a qualcosa di bello, di mandarmi le loro energie positive. Ed ha funzionato alla grande. Dopo nemmeno quattro giorni dal lancio del progetto di "Elsie: ricette e segreti per un perfetto Afternoon Tea" (in inglese e italiano) sulla piattaforma Kickstarter, i partecipanti alla raccolta fondi per questo libro hanno reso il mio sogno realtà! Eccolo qua, in cima alla serie di libri per bambini finanziati dalla piattaforma. Sono felice come non mai. Mi è stato chiesto di spiegare come io abbia fatto a far funzionare un crowdfunding in meno di quattro giorni, per un progetto italiano. Perché una cosa bisogna dirla, non ci sono molti progetti italiani che abbiano successo su Kickstarter, piattaforma dal pubblico decisamente americano. E quindi ecco la storia del mio crowdfunding e qualche suggerimento per il vostro prossimo progetto da autoprodurre. Partite dal presupposto che non ce la farete mai e impegnatevi il triplo per farcela.Come prima cosa devo divi la verità. Al primo tentativo di crowdfunding su Kickstarter, il mio progetto non ha funzionato. Stesso identico libro, pochissimi risultati. Come mai? Bene, la risposta è semplice: non ho seguito le regole. Su questa meravigliosa piattaforma che è Kickstarter, vi vengono suggerite cose del tipo "fai un video di presentazione del progetto", oppure "manda costanti aggiornamenti ai tuoi fan". E sono regole che vanno seguite alla lettera. Non ha davvero importanza quanto vi sbattiate in giro per far condividere il vostro progetto, se poi non avete nemmeno una foto di ciò che state proponendo alla gente di comprare (perché finanziandovi, di fatto, compreranno il vostro prodotto - non vi fanno l'elemosina o la carità). Quindi seguite le regole e i suggerimenti dello staff. Pensate bene a cosa state proponendo.Volete proporre la vita a fumetti del giardiniere comunale del vostro paesino? Un manuale per come pulire la moquette del giroscale? Lasciatevelo dire, probabilmente non ci saranno molte persone a cui potrà interessare, con tutto il rispetto per la buona volontà che ci metterete nel creare il vostro libro (o ancora meglio - cortometraggio). Non ho proposto la prima storia di Elsie che io abbia mai disegnato o scritto. Quella ce l'ho ancora nel cassetto, perché non sono ancora del tutto convinta che sia la versione definitiva di quello che voglio raccontare. E perché con questo secondo libro sono maturata nella conoscenza del personaggio e mi sono decisa finalmente a farmi aiutare da una bravissima graphic designer assunta per l'occasione. Insomma, ci ho pensato e lavorato tanto prima di buttarlo là fuori, questo librettino. Non chiedete 2 milioni di dollari, per quanto fighi voi siate.Mettiamo le cose in chiaro: se chiedete 15.000 euro per un volume illustrato e non siete conosciuti per la vostra bravura nemmeno nella vostra classe di disegno mi pare ovvio che sarà difficile che voi raggiungiate il vostro scopo di finanziare il progetto. E siccome io non sono conosciuta per niente ho deciso di tenermi molto molto molto bassa come cifra iniziale: ho messo come limite minimo per il finanziamento 1500 pounds (1990 dollari circa). Su Kickstarter se non raggiungi la cifra che ti sei prefissata non ricevi nessun finanziamento - nemmeno un dollaro. A quel punto tanto vale non spararla proprio altissima. Datevi tempo.Se va male, riprovateci in modo più efficiente.Dopo che il mio primo crowdfunding è andato male la voglia di riprovarci era pari a zero. Poi, uno dei miei backers (sostenitori) mi ha scritto un messaggio e mi ha detto: "Non rinunciare, è un bel progetto, aggiusta il tiro e riprovaci". E così ho fatto. Ho fatto un video, ho messo delle foto di quello che stavo proponendo (di ogni singolo premio che offrivo) e ho proposto il libro in due lingue: inglese e italiano. Nemmeno una persona (fino ad ora) mi ha sostenuta dall'Italia (su Kickstarter - qui sul mio sito la maggior parte degli ordini arrivano dal mio amato Paese). Ma mi hanno sostenuto dagli Stati Uniti, Canada, Australia, Brunei, Regno Unito, Irlanda, Germania, Danimarca, Repubblica Ceca, Lettonia, Hong Kong... Insomma, fatevi aiutare a scrivere il vostro progetto in inglese perché è in quella lingua che otterrete un pubblico. L'Italiano lo parlano in 59 milioni di persone nel mondo. L'inglese 365. Lascio a voi fare due più due. Sebbene su Kickstarter vi venga consigliato di creare raccolte fondi che durino pochi giorni, non esagerate. Soprattutto se non vi conosce nessuno il tempo è una carta che giocherà a vostro favore perché vi permetterà di far girare il progetto e soprattutto, vi manterrà a portata dei backers che magari non sanno nemmeno che esistete e che capitano sul progetto per puro caso. Non date retta a chi vi dice che se non siete famosi non potete fare crowdfunding.L'ho sentita dire ovunque. Prima bisogna farsi conoscere e poi la gente ti sosterrà. Grazie al cavolo. Ma non è l'unico modo. La cosa che conta è creare un progetto che non interessi solo a voi stessi ma anche agli altri. Che se avessi proposto un volume über underground in bianco e nero scritto in una lingua parlata solo nella mia regione state pur sicuri che anche avessi avuto 12 milioni di followers non se lo sarebbe comprato nessuno. Basta fare ricerca. Indirizzarsi verso cose che non debbano per forza essere narrativamente astruse o graficamente "rivoluzionarie". Spesso, anche se la gente fa ooooh, quando vede un fumetto o un libro illustrato super weird, poi però si compra un bel volume fatto con uno stile normale e con una tematica alla portata di tutti. Oltretutto, sono molto più felice che il mio progetto abbia funzionato (e continui a funzionare - non dimentichiamoci che è online da pochi giorni e gliene restano ancora 25) nonostante il fatto che io non fossi famosa. Un bel tiè a chi non crede in me. Quando poi, un giorno, sarò più conosciuta di Madonna, mi ricorderò che non vuol dire niente quanti anni hai, quanti fan ti seguono o quanto sei bravo a farti le selfie: l'importante è l'amore che ci metti in quello che fai. Vi saluto tutti e tutte con affetto, ringraziandovi non solo per aver letto questo post, ma anche per avermi mandato i vostri pensieri positivi qualche giorno fa.
Per me, voi, miei primi lettori, siete il gruppo più fico che io possa desiderare e vi amo tutti tantissimo. Specialmente quelli che gioiscono con me quando le cose, finalmente, vanno bene. Un abbraccio dalla vostra gioiosissima, Julie
Questo mese è pieno di cose da fare: l'inverno sta arrivando e con esso il periodo più intenso per i piccoli elfi natalizi come me. Sono arrivate le prime copie della guida di Elsie per l'Afternoon Tea e ho già spedito i primi ordini. Ho preparato dei regalini per tutti i miei lettori che, pur sapendo che il libro era ancora in stampa, hanno deciso di pre-ordinarlo. Un gesto di fiducia che per me ha un valore immenso. Lasciate che vi mostri il mio libro :-)
Tra le altre cose devo preparare il mio matrimonio, cosa che credo richiederà un bel po' di tempo e pazienza. Solo per decidere lo stile della torta credo mi serviranno un paio di settimane.
Per questo ho deciso di farmi dare una mano dal vecchio Amazon e ho messo online The Blank Room (in lingua italiana), che ora potrà essere acquistato direttamente lì. Ho ancora qualche copia qui in magazzino, per le prossime fiere di fumetto, ma la nuova versione sarà facilmente acquistabile in ogni singolo Paese del mondo che goda della distribuzione di Amazon e vi arriverà in men che non si dica (potrete anche usare la velocissima "spedizione in un giorno"). Cosa cambierà nell'edizione? Beh, sarà un brossurato invece che uno spillato, della stessa dimensione della Piccola guida per Santiago de Compostela. Leggermente più grande della versione autoprodotta e con una plastificazione più soffice al tatto. Insomma, decisamente un bel librettino da aggiungere alla vostra libreria. Siccome Halloween si avvicina e so che siete appassionati di storie un po' spooky (spaventose) ho deciso di farvi un regalo. Il giorno 31 di ottobre e il primo di novembre Elenoir, Elenoir 2 e I racconti di Poe saranno scaricabili gratuitamente su Amazon. Una bella sorpresa eh? Spero davvero che vi piaceranno e che sarete così gentili da lasciarmi delle recensioni positive. Per ora questo è tutto. Torno al mio tavolo da disegno, a preparare dediche e pacchettini. Vi abbraccio fortissimissimo. La vostra scribacchina, Julie Lasciate che vi racconti quanto è bella l’Inghilterra quando le foglie degli alberi si tingono di giallo e arancio. Le persone che dicono che qui piove sempre hanno perfettamente ragione. Piove tantissimo e spesso. Al mattino ci si sveglia con il rumore della pioggia fuori dalla finestra, il profumo di terra bagnata e si ha sempre una buona scusa per indossare i “Wellies” (gli stivali da pioggia). Non posso mentirvi: a volte qualche giornata in più di sole non farebbe male. Ma ora che siamo in autunno, questo tempo è perfetto per stare in casa e creare cose belle. Si può scrivere, disegnare, cucinare... e anche starsene in ufficio, mentre fuori piove, è di certo più piacevole. In queste giornate dal cielo grigio non c’è nulla di meglio che una (solo una?) tazza di buon tè caldo. Da quando sono arrivata in questo Paese ho scoperto le infinite varianti di tè e l’altrettanto infinita serie di dolcetti che si possono gustare mentre si sorseggia meditando. A volte capita che nel fine settimana il cielo sia leggermente più sereno: è il momento ideale per uscire e andare a passeggiare lungo il fiume. Per prima cosa bisogna far bollire un po’ d’acqua. Si accende la “Kettle” (il bollitore elettrico) e si attende qualche minuto. Poi si versano un paio di cucchiaini di tè nel filtro della teiera. Quando l’acqua bolle la si fa scorrere lentamente sulle piccole foglioline, fino a ricoprirle. Poi si aspettano due o tre minuti. Infine, si versa la deliziosa bevanda così ottenuta in una bottiglia termica. La si chiude per bene e la si mette nello zaino, poi si indossa un impermeabile e si va all’avventura. Non importa quanto fango ci sia, o che la nebbia sia fitta e densa come la panna cotta: prima o poi si troverà un posticino perfetto per sedersi e tirare fuori il proprio tesoro. E allora ecco che, magari in una tazza di latta smaltata, si verserà un po’ di tè e ci si inzupperanno dentro due o tre shortbread (la ricetta la trovate qui): che delizia. Poi, alla sera, una volta rientrati a casa, ci si fa una bella doccia calda, si cena in compagnia e ci si mette sulla propria poltrona preferita, avvolti nella propria coperta preferita, a leggere il proprio libro preferito. Chiaramente, non può mancare una bella tazza di tè: un Rooibos o una camomilla, qualcosa di rilassante per prepararci alla nanna.
Con il suono delle gocce di pioggia che ritorna a cullare il nostro sonno, al sicuro nella nostra confortevole casa, non potremmo desiderare di meglio. Anche quest'anno, con infinita gioia, partecipo al Treviso Comic Book Festival, per gli amici TCBF. Sono già carichissima e non vedo l'ora di poter rivedere un sacco di facce amiche, mangiare tiramisù e bere prosecchini lungo gli affascinanti canali di questa elegante città. Non vedo l'ora di curiosare tra le mostre e scoprire quali ospiti saranno presenti in questa edizione. Di solito questo festival non delude mai :-) In questa meravigliosa città, oltre alla mostra mercato di fumetto e illustrazione, avrete anche l'opportunità di visitare luoghi incredibilmente belli, come la Casa dei Carraresi o i Musei Civici. Per non parlare del cibo: dovete assolutamente provare il radicchio e gli asparagi locali, magari in un bel risottino o con i bigoli. E il tiramisù nel ristorante "alle Beccherie". Per chi volesse fermarsi qualche giorno in questa bellissima città io consiglio di usare Airbnb, un sito in cui la gente offre camere private o in condivisione a prezzi molto ma molto migliori rispetto ad alberghi e hotel tradizionali (che a Treviso costicchiano), unendo la professionalità che vi aspettereste in un Bed and Breakfast alla simpatia della casa del vostro migliore amico. In occasione del festival vi mostrerò il mio nuovo libro illustrato "Elsie presenta - Ricette e segreti per un perfetto Afternoon Tea" (già in prevendita qui sul sito, nel negozio online). Sarò presente alla mostra mercato all’ex ISRAA in Borgo Mazzini n.27, il 23 e il 24 di settembre, dalle 10 alle 19 (ingresso gratuito). Ecco una mappa per trovarmi più facilmente. Vi aspetto per farci due chiacchiere, per riaggiornarci sulle rispettive vite e soprattutto, per farvi tante belle dediche sui miei libri! Vi abbraccio forte!
A presto! La vostra incurabile viaggiatrice, Julie In tre giorni a Milano ho visto solo il Leoncavallo. Ho dormito lì, mangiato lì e tra quelle mura mi sono sentita a casa. Artisticamente parlando ma anche umanamente parlando. Non mi era mai successo in dieci (e passa) anni di fiere di fumetto e simili di raggiungere un tale livello di follia buona, di quelle che ispirano cose ganze. Tra i vari posti che amo Milano non è mai stata in cima alla lista, ma questi tre giorni di affetto e libertà, collaborazione e sopportazione mi hanno fatto aggiungere quell'angolino di città fatto di mura graffitate e labirintici corridoi al luogo ideale in cui vado a rintanarmi quando voglio creare qualche storia. Sono partita sapendo che avrei trovato belle persone: fin dalle prime email che ci siamo scambiati con i ragazzi che hanno organizzato l'evento, nei mesi che hanno preceduto l'organizzazione del festival, ho subito intuito che la loro pazienza, dedizione e voglia di fare avrebbe portato solo a buoni risultati, e così è stato. Non appena arrivata sono stata accolta da Messico, un uomo dallo sguardo truce e l'aria di uno che ti odia a prescindere, che nasconde dentro di sé buona volontà e un pensiero sempre rivolto al prossimo. Se sapesse che mentre scrivo di lui su questo blog sto ascoltando Rihanna a tutto volume, probabilmente mi toglierebbe il saluto, ma noi non glielo diremo. :-D Dopo avermi sistemato in uno dei dormitori dove avrei passato le notti successive, mi ha mostrato il luogo dove sarebbe avvenuto l'AFA festival: un enorme spazio industriale, occupato da credo più di quarant'anni dalla gente che ho avuto modo di conoscere in questi giorni. Lì organizzano mostre e concerti, presentazioni e conferenze che sempre hanno a che fare con quello che è il nostro mondo in continuo cambiamento, sempre aperti a quello che è il diverso, l'emarginato, l'anticonformista. Al mattino, dopo una prima notte di sonno da campioni, ho incontrato Virginia, venutami a trovare da Torino, appositamente per il festival. Per chi non se la ricordasse, Virginia è la mia amica che ha illustrato 10 Buone Ragioni per (Non) fare l'Artista. Ecco, la bella Virgi pensava che il festival iniziasse al mattino e finisse al pomeriggio, così ha fatto il biglietto di ritorno per le 18. Ora in cui il festival iniziava :-D Non appena aperte le porte un sacco di gente si è sparsa tra i tavoli e il divertimento è incominciato. Per la maggior parte artisti e artiste italiane hanno riempito la sala ma anche gente che veniva dal Sud e dal Centro America e, chiaramente qualche rifugiato Nord Coreano, curioso di saperne di più sulla favolosa mostra dedicala alla casa editrice Yellow Kim, di cui vi allego le poche foto che sono riuscita a fare durante l'allestimento. Ho avuto la fortuna di poter approfondire la conoscenza di una figura importantissima per quella che è stata la casa editrice che, forse unico esempio nella storia di questa nazione, ha saputo sfidare la dittatura che da decenni affligge la Corea del Nord. Ecco un po' della sua storia e un file che potrete scaricare e stampare sulla vostra maglietta, gratuitamente. Yoo Suk è stata un'attivista sociale durante gli anni novanta del secolo scorso e ha collaborato con Aju Meosjin, dal 1990 al 1997. Colpita dalle morti avvenute nel suo villaggio a causa delle carestie e delle violenze, Yoo Suk decide di entrare in contatto con i ribelli della caverna di Ryongmun, i quali per primi la introducono nel mondo del mercato nero. La vita da clandestina non è facile per la giovane attivista (all'epoca appena diciannovenne). Decide comunque di allontanarsi per sempre da amici e familiari, e allo stesso tempo, di dedicare la propria vita alla trasmissione di messaggi tramite l'ausilio di tecniche di stampa e di distribuzione al limite del possibile. L'uso di travestimenti in forma animale è direttamente ispirato alla storia di Ulisse e Polifemo da lei visto come un mitico simbolo della dittatura che schiaccia il suo amato paese e i suoi abitanti. ![]()
I tre giorni di festival sono volati e, soprattutto il sabato sera, i miei libri sono letteralmente spariti dal tavolo. Ho conosciuto tantissime persone che mi hanno insegnato qualcosa, con le quali ho condiviso notti insonni (il lato negativo del dormire in dormitorio è che inevitabilmente c'è sempre qualcuno che russa come se fosse un musicista sperimentale) e piatti di pasta all'arrabbiata deliziosi, cucinati per noi dai mitici cuochi del Leoncavallo. Le mie colazioni a base di gallette di riso ricoperte di cioccolato e mele hanno destato non pochi sospetti e ancora ricordo lo sguardo di sdegno negli occhi di coloro ai quali offrivo parte del mio gaio bottino. Sono sicura che, costoro, segretamente, quando nessuno li vede, si lasciano andare e sgattaiolano nel supermercato di fronte per comprare della frutta, nascondendola poi furtivamente nel parka. Ecco qui le foto finali del festival, prima che me ne andassi a letto, come ogni sera troppo presto. Non mi vedrete spesso nelle foto ufficiali, probabilmente perché ero già a nanna, ma posso garantirvi che, con un sorriso, nel tiepiduccio sotto le coperte, sentivo gli schiamazzi al piano di sotto, mentre i coraggiosi organizzatori di AFA intimavano minacce di morte a coloro che si attardavano incuranti in sala da pranzo. Il momento migliore per me sarà sempre l'attimo in cui tutti i presenti (credo fosse alla fine della serata di sabato) si sono messi a ululare. I cani presenti hanno seguito l'esempio. Gli artisti presenti hanno rincarato la dose. Non credo si possa descrivere meglio la magia che si è sprigionata da un ululato collettivo forte come la passione per l'arte disegnata che ci ha unito in queste fantastiche giornate. Qui metto un elenco non definitivo di artisti e artiste da me conosciuti durante il festival che spero vogliate andare a scoprire. Sono tutti e tutte diversi, e sono sicura che alcuni di loro vi stupiranno. Buona scoperta!
https://www.facebook.com/NellaTanadiVarg/ https://www.facebook.com/MarkyMale666 https://www.facebook.com/DocumentariMalati/?fref=ts http://www.thegiantslab.bigcartel.com http://www.hurricaneivan.net https://www.behance.net/HOLYBAGNO http://kunstkabinet.tumblr.com/ http://www.librifinticlandestini.com http://www.alicesosio.com/ http://margheritamorotti.com/ https://www.behance.net/mariececile https://www.facebook.com/lenevralgiecostanti https://www.facebook.com/OltreCollage Se ci siam fatti due risate insieme e non siete presenti nella lista qui sopra, fatemelo presente e vi aggiungo ;-) Questo è il Leoncavallo: https://www.facebook.com/leoncavallospa E questo è il sito di quelli di AFA: https://www.facebook.com/AutoproduzioniFichissimeAnderground/?fref=ts Spero che questo mio post vi sia piaciuto e vi mando un bacione grosso! A presto cn brillantissime news dalla mia scrivania (ora che ho un computer funzionante non ci sono limiti alla marea di robe che sfornerò, buahahah!). Baci dalla vostra sbrisolona, Julie
Dopo un mese di interruzione delle comunicazioni rieccomi qui per raccontarvi un po' di novità. I motivi che mi hanno allontanato dal computer nelle ultime settimane non sono dei più felici: una morte in famiglia, lo sfratto (arrivato con allegria subito dopo Pasqua) e il mio computer che sta lentamente finendo i suoi giorni, dopo undici fertilissimi anni di lavoro.
Ma non siamo qui per lamentarci giusto? Siamo qui per guardare al futuro. Quindi vi invito a partecipare ad un evento al quale sarò presente, con tutti i miei libri e auto produzioni varie: l'AFA festival di Milano. Ecco qui le informazioni complete, per raggiungere il Leoncavallo (il luogo in cui si svolgerà il festival). L'indirizzo è: Via Antoine Watteau, 7, 20125 Milano. Qui trovate l'evento: https://www.facebook.com/events/1868611926710993/ Ecco una mappa per arrivare più facilmente :-)
Purtroppo per ora ancora niente libretto con Elsie. Ma spero presto di poter comprare un computer nuovo e nel frattempo lavorerò alla stesura di soggetti e storielline brevi che vedranno la luce non appena mi sarò riaggiornata tecnologicamente. So che capirete.
Al festival porterò un po' di cosine fatte a mano da me e un bel po' di copie dei miei libri (tranne 10 Buone Ragioni per non fare l'Artista - di quello non ho copie in magazzino, ma lo potete trovare su Amazon). Ma soprattutto porterò me stessa. Dopo quest'ultimo periodo ho davvero bisogno di vedere un po' di gente dal vivo e di lasciarmi ispirare dalle creazioni di altri artisti. Per questo ho deciso di partecipare ad una mostra collettiva segretissima, che potrete visitare durante le date del festival.
Che dire, spero davvero di ritornare in Inghilterra con uno spirito diverso da quello con cui parto. Che poi mi tocca trovar casa, traslocare e via dicendo.
A presto! Tanti abbracci dalla vostra trottola, Julie Ci sono due novità. La prima è che ho trovato un' editor americana per la versione in lingua inglese di "Un anno per Cambiare la Tua Vita"! Questo significa che presto inizierò i lavori per la realizzazione di una nuova versione del libro. La lavorazione sarà lunga e prevediamo già di far diventare questo libro più corposo in modo da poter rientrare negli standard editoriali americani. Sono davvero super contenta ed emozionata e, anche se so che sarà un lavoro lunghissimo, non vedo l'ora di mettermi all'opera. La seconda novità è un video. Il mio primo video su Youtube :-) So che non è il filmato più professionale del mondo ma dovete capire che, senza un computer decente, non c'è verso che io possa fare l'editing ai miei video. Voi godetevelo così, con la sua aura amatoriale e le sue musichette sceme. Un giorno, quando avrò qualcuno che mi aiuti nella preparazione di video professionali, riguarderemo questo filmato e ci rideremo sopra. E per chi di voi fosse curioso di vedere l'illustrazione finita: eccola! Torno a lavorare sulle illustrazioni che ancora devo completare per il libretto con Elsie.
Mi mancano "solo" 13 pagine! Tanti bacini dalla vostra primaverissimissimissima, Julie Ci sono giorni in cui ti guardi allo specchio e quello che vedi ti fa ridere. Poi ci sono altri giorni in cui apri l'homepage del Magazine delle Donne e ti ritrovi lì, a fianco a Nicole Kidman. A volte, per qualche strana coincidenza astrale, le due cose coincidono. La bravissima Giulia Vola, mi ha intervistato tramite Skype, ascoltando il mio incessante chiacchiericcio per circa un'ora. Poi si è messa all'opera e ha creato un articolo che mi rende davvero felice (e, Diobuonino, non so voi, ma io ho alle spalle articoli in cui nemmeno le lettere del mio nome erano scritte con ordine compiuto). Pure la mì mamma ne è fiera (e Diobuonino, non so voi, ma io ho alle spalle articoli che seppur diventati viral in un giorno, non hanno smosso l'attenzione della signora sopra citata nemmeno per sbaglio). Ma alle mamme, si sa, piace vedere la propria figliola vicino a Nicole K. Posso chiamarla Nicole K.? Ma scherzi a parte, ecco a voi l'intervista, che spero vi piaccia e soprattutto spero vi convinca che "Un anno per cambiare la tua vita" è un libro figherrimo e vale la pena essere letto, consigliato e condiviso. Buona lettura! Cambio vita: un anno per riuscirci con le ricette di JulieTrentatré anni, pugliese di nascita, una casa a Londra, una laurea all’Accademia delle Belle Arti di Torino, una collezione di esperienze professionali in giro per il mondo, qualche chilo di troppo e una convivenza di quattro anni fallita da un giorno all’altro: ecco gli ingredienti con cui Julie Maggi ha cucinato le ricette di Un anno per cambiare la tua vita, il libro in vendita su Amazon che dispensa consigli agli adolescenti al bivio e ai 30enni in crisi e lo fa non solo con le parole ma anche con le immagini. Perché “le illustrazioni sono più efficaci delle parole, come quando vedi una faccia e non ti ricordi il nome ma sai perfettamente chi hai davanti”, spiega lei, divertita. Lei che nel suo libro parla “di amore, di dipendenza, di indipendenza, di sincerità con se stessi”. Lei che dopo essere passata attraverso “momenti drammatici” e dopo un Cammino di Santiago alla ricerca di sé, ha messo la sua catarsi nero su bianco, “per condividerla e magari riuscire anche ad aiutare qualcuno”. Soprattutto ora, che sulla copertina c'è il suo nome: “In un primo tempo avevo scelto uno pseudonimo - spiega -, poi ho capito che metterci la faccia è il primo presupposto per essere credibile e, soprattutto, per rendere credibile che cambiare la propria vita è fattibile. Qual è la ricetta delle ricette? "È quella che si ripete dalla notte dei tempi ma applicata con ironia alla vita moderna: prendersi cura del proprio corpo, della propria anima e della propria mente. Tradotto: evitare modelli estetici irraggiungibili, guardarsi dentro, darsi degli obiettivi e sviluppare il potenziale per raggiungerli". Perché un anno per cambiare vita? "Perché anche se sembra un periodo molto lungo è il minimo per riuscire a vedere i risultati dei cambiamenti messi in atto: che si tratti di cambiare lavoro, amicizie, compagni o abitudini, solo i risultati danno dal forza per mantenere i propositi". La ricetta per accettarsi fisicamente? "Fare sport, anzitutto: solo lo sport riesce a dare quella disciplina che poi permette di gestire meglio tutti gli ambiti della vita. Si inizia a piccole dosi, io consiglio 15 minuti di corsa al giorno, un impegno minimo che però può innestare una piccola rivoluzione". La ricetta per realizzarsi professionalmente? "Pazienza, sacrifici e voglia di fare. E una buona comunicazione con i genitori che, spesso, indirizzano i figli verso professioni a loro dire più sicure: il fatto è che oggi non c’è nulla di sicuro e solo assecondando le proprie attitudini si ha la forza per sopportare anche i periodi più difficili. Ecco perché ai giovani dico: informatevi, fate domande, cercate risposte e confrontatevi con i vostri genitori che, vedendovi così motivati, non potranno che appoggiarvi. Inoltre, non bisogna essere spaventati all’idea di fare altro per un determinato periodo di tempo e bisogna saper tagliare i rami secchi che costano tempo e denaro". La ricetta in amore? "Parlare chiaro e parlare subito anche se si rischia la crisi e il litigio: è importante sapere fin da subito (e possibilmente prima di innamorarsi) chi si ha di fronte e che cosa vuole dalla relazione. Amare significa prendersi cura ma in senso buono, ecco perché è necessario sapere che alcuni aspetti dell’altro non si possono cambiare, altrimenti poi ci si ritrova a dover curare due persone: il partner e se stessi". La ricetta nelle relazioni? "Premetto: ripulire le amicizie che avrebbero dovuto sostenermi è stata la cosa più dolorosa. A tutti consiglio di chiedersi sempre se chi si ha davanti preferisce dire ciò che pensa in faccia, magari rischiando anche il litigio, o girarsi dall’altra parte per il quieto vivere. Gli amici veri appartengono alla prima categoria". Alla fine hai cambiato vita? "L’ho rivoluzionata: ho un nuovo compagno, sono felice a Londra, faccio quello che mi piace e mi mantengo. Certo, c’è voluto più di un anno, forse due, ma con il senno di poi, se qualcuno mi avesse dato i giusti consigli, ci avrei messo meno”. Insomma, aiutatevi che Julie vi aiuta. Il mio nuovo libro lo trovate qui in versione ebook http://amzn.to/2iPp5fk (tra l'altro ora si può anche scaricare l'anteprima del libro gratuitamente. Dategli una sbirciatina :-D )
Novità! Il mio libro è ora in vendita in edizione cartacea nel mio shop! :-D Quest'intervista la trovate qui. Spero che vi sia piaciuta! Vi mando un abbraccio! A presto dalla vostra treccinuccia :-) Julie Sono rientrata da qualche giorno dalle vacanze Natalizie e devo dire che come inizio anno è stato davvero fico. Come prima cosa lasciate che vi mostri qualcosa di superbellissimo: la foto della piccola Elsie che Audrey (dall'Irlanda) mi ha mandato. Non è carinissima? La mamma e la sorella di Audrey hanno comprato il kit presso il mio stand al mercatino di Natale ma voi potete trovarlo qui, nel mio shop online. Altra cosa bellissima che voglio condividere con voi è un regalo speciale che ho ricevuto per Natale. Un omaggio realizzato da una mia amica. Un capolavoro di delicatezza e precisione (e per me questo è il top della vita). Purtroppo questo non è in vendita, è un pezzo unico che terrò per sempre vicino, come un porta fortuna di inestimabile valore. Ecco a voi la creazione in feltro della mia amica Laura Ferracioli. C'è poco da dire. Amo questo cuoricino di feltro, per me contiene il meglio che si possa sperare per l'anno nuovo: amici, amore, tranquillità.
Le vacanze mi hanno dato modo di riposare, ma anche di trovare l'ispirazione necessaria per proseguire i lavori di un libretto sullo stile di The Blank Room (ora alla seconda ristampa e best seller delle autoproduzioni del 2016). Questo fumetto vedrà la luce - si spera - prima dell'estate e tratterà ancora (come il suo sopra citato predecessore) di tematiche come l'abbandono, le ferite amorose e il ritrovamento di sè. Del resto è naturale che io consideri questa nuova storia (che, per chi volesse saperlo, si chiamerà Gli Sconosciuti ) come la sorella di The Blank Room: le idee di base per i due script sono nate nello stesso periodo, ovvero tre anni fa. Credo che manchi ancora qualcosa, a livello di scrittura, quindi, come ormai faccio ogni volta che creo un libro nuovo, lascerò che maturi lentamente. Mi inizio a chiedere, quante storie verranno fuori da quel periodo tormentato? Possibile che davvero l'ispirazione si annidi sempre negli angoli più bui? Per oggi è tutto, ma tenetevi pronti: una bella novità salterà fuori nei prossimi giorni. Baci dalla vostra pastrocchia, Julie |
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