Ebbene sì, a una settimana dalla mio trasloco africano (sto ancora cercando di capire come far entrare tutti i miei colori in valigia) ho deciso di condividere con voi una buona notizia. Il mio nuovo libro "Avventure sulla Via de la Plata è disponibile per essere prenotato! Il libro è ancora in fase di stesura ma, un po' per motivarmi, un po' per rendervi partecipi dell'ansia che provo all'idea di dover ultimare la stesura entro il 2 novembre (data in cui riceverete automaticamente l'ebook sul vostro Kindle) ho deciso di metterlo in prenotazione. Inoltre, prenotando il libro adesso, mi aiuterete a scalare la classifica il giorno d'uscita del libro. E questo è super utile per me, autrice sconosciuta e indipendente. Quindi, non aspettate prenotatelo subito e condividete la notizia con i vostri amici e nei vostri gruppi social.
Ve ne sarò grata a palla. Un bacione, torno a far scatoloni. Julie Qualche giorno fa è uscita questa intervista (clicca qui per l'articolo). Spero vi piaccia :-) Un racconto per superare il dolore di un abortoMolte donne hanno vissuto il dramma di un aborto spontaneo o non spontaneo. Subito dopo è difficile elaborare l'accaduto, così come sembra impossibile confrontarsi con gli altri. Julie Maggi, scrittrice e illustratrice italiana, ha realizzato un romanzo grafico minimale e ricco di sentimento per trattare il difficile tema dell'aborto, vissuto da tante donne sulla propria pelle. Il libro è Christine nelle luci del Nord, un racconto pieno di immagini a volte forti, a volte delicate, che trasporta i lettori nell'universo pieno di sfumature che è la vita della protagonista. "Christine nelle Luci del Nord", un delicato racconto sull'aborto.
"Christine nelle Luci del Nord" è nato dopo mesi e mesi, se non anni, di meditazione. Per la scrittrice l'ispirazione è arrivata da stralci di storie sentite in treno, da brevi frasi lanciate sommessamente nelle conversazioni da amiche care, da verità nascoste nelle vite di parenti appartenuti a generazioni passate e da articoli di giornale. «Sentivo che tutte queste donne, anche se non avevo vissuto personalmente i loro drammi, mi erano vicinissime. Avevo bisogno di raccontare una storia che parlasse per loro, che tirasse fuori tutta la loro sofferenza e il loro dolore», ha affermato Julie. La trama del libro A diciannove anni la vita di Christine è sconvolta da un evento inatteso: un aborto spontaneo. Christine decide di tenere l'accaduto segreto, ma la certezza di avere il controllo totale del suo corpo viene spazzata via in un istante. «Il corpo di Christine si evolve e così si evolvono i suoi pensieri e la sua percezione di se stessa nell'età adulta e nella mancata maternità. Il destino e la natura a volte possono essere crudeli, ma Christine dovrà imparare a trasformare le tragedie della vita in qualcosa di significativo», ha raccontato la Maggi. Il libro è quasi un "diario di vita". A quali lettori/lettrici è destinato? «Sebbene durante la stesura della storia e durante la realizzazione dei disegni non riuscissi a trattenere le lacrime, la mia graphic novel è biografica, non autobiografica. La vita che racconto, la vita di Christine non è la mia, è il collage dei racconti delle persone che, raccontandomi le loro storie, mi hanno coinvolto nelle loro vite». «Questo mio libro è dedicato a tutte le donne che in passato e ancora adesso scelgono il silenzio, strada spesso obbligata, in una società in cui parlare di tematiche come la morte prenatale o la donazione degli organi di un feto è ancora tabù», ha affermato la scrittrice. Un libro che racconta il dramma dell'aborto oppure un libro che racconta la storia di una rinascita? «Assolutamente rinascita. Non solo della protagonista, ma di ogni donna che ha vissuto sulla sua pelle, nella sua mente e nel suo cuore i drammi che Christine vive nella sua giovane e travagliata vita». Il messaggio che intende mandare il testo La vita di Christine è costruita sul modello di vite di persone reali. «Quello che vorrei è che le lettrici di questo racconto trovassero l'ispirazione per rendere le loro vite di nuovo splendenti, di nuovo cariche di significato. Vorrei che riuscissero a lasciar andare quel peso che le trascina giù quotidianamente. Vorrei che potessero ritrovare la bellezza, la gioia, la serenità, dentro e fuori dal loro corpo, indipendentemente dalla maternità», ha chiarito Julie. Un consiglio per le donne che non riescono ad avere un bimbo Per Julie noi siamo vita anche quando non la creiamo e dobbiamo ricordarcelo sempre, perché altrimenti rischiamo di perdere ben più di una occasione per essere felici e per rendere felici coloro che ci circondano. «Noi abbiamo il dovere di esserci nel momento in cui stiamo vivendo, perché dietro ogni nostro sorriso si nasconde la ragione di vita di coloro che amiamo di più e dietro i loro sorrisi dovremmo trovare le nostre, di ragioni per vivere. Portiamo gioia agli altri e pian piano, lasciamoci abbracciare da tutto il resto che la vita ha da offrirci», conclude. Ora racconterò in che modo ho cambiato le mie abitudini radicalmente, portando me stessa al raggiungimento uno degli obiettivi che mi ero prefissata: perdere venti chili in un anno. Nel momento in cui mi resi conto che il mio corpo era lievitato senza che io me ne accorgessi decisi di prendere subito la situazione sottomano e presi un appuntamento dal medico. Mi feci prescrivere delle analisi e i risultati furono sufficientemente positivi. Non avevo nessuna malattia, solo il colesterolo un po' alto, ma c'erano venti chili in più sul mio corpo e, se non avessi fatto qualcosa al più presto, avrei rischiato, a lungo andare, di ritrovarmi con qualche problema di salute. Mi recai in un negozio di articoli sportivi e comperai un completo da corsa e tutto ciò che mi serviva per andare in piscina. Erano dieci anni che non facevo sport. La mia taglia era la XL. Tornata a casa contattai una mia amica che sapevo essere interessata allo sport. Mi invitò a partecipare ad uno dei suoi allenamenti di corsa e ci demmo appuntamento per il giorno dopo. Non avendo moltissimo tempo da dedicare allo sport ma avendo un terribile bisogno di allenarmi quanto più possibile decisi di cambiare le mie abitudini anche per quanto riguardava gli spostamenti in città. Abituata a prendere i mezzi pubblici, ebbi un po' di difficoltà ad accettare l'idea di iniziare ad usare la bicicletta. Avevo paura di rischiare un incidente stradale, di subire un furto, di soffrire il freddo in inverno: tutte scuse che la mia mente creava per giustificare la mia sostanziale sedentarietà. Mi iscrissi ad un programma di bike sharing e mi recai all'appuntamento con la mia amica. Iniziammo a correre molto piano, consapevoli del fatto che non ce l'avrei mai fatta a sostenere il suo ritmo. Dopo meno di un chilometro ero già a pezzi. Avevo il fiatone e le gambe mi facevano male. Le dissi che per me, come prima volta, era sufficiente. Avevo corso per dieci minuti ed ero distrutta. Il giorno dopo sentivo i muscoli delle mie gambe fare malissimo per via dell'acido lattico. Mi sembrava impossibile che dopo uno sforzo così breve potessi già essermi ridotta così male. Decisi di provare a praticare dello yoga. Il giorno seguente il dolore ai muscoli si era affievolito e andai in piscina, dove nuotai per un'ora. Il giorno dopo non avevo male solamente ai muscoli delle gambe, ma anche a quelli delle braccia e della schiena. Ripetei i tre allenamenti anche la settimana successiva. La terza settimana decisi di andare a correre due volte (intervallando la corsa con dello yoga) ed una volta in piscina. La quarta settimana aggiunsi un allenamento di nuoto. Mantenni il ritmo di due allenamenti di corsa due di nuoto e due di yoga per tutto il mese successivo. Poi aggiunsi un allenamento di corsa facendo salire a tre i giorni della settimana in cui andavo a correre. So che suona assurdo, ma ricordatevi che all’inizio correvo pochissimo per volta. Correre dieci minuti per tre volte a settimana non è proprio la cosa più faticosa del mondo. Fate conto di fare tre o quattro volte il giro dell’isolato e rientrare a casa. Fatto. Inizialmente non avevo idea della quantità di chilometri che stessi percorrendo. Controllavo il tempo e cercavo di ascoltare il mio ritmo cardiaco e la mia respirazione. Non volevo stressare troppo il mio cuore ed i miei polmoni perché sapevo che mi sarebbero serviti più avanti, quando avessi reso i miei allenamenti più intensi. Dopo due mesi decisi di monitorare i miei progressi e scaricai un'applicazione per il mio cellulare che mi permettesse di contare i chilometri, le calorie spese e di registrare il tipo di percorso effettuato. Trovai la cosa molto interessante: potevo vedere i miei miglioramenti volta dopo volta e in poco tempo ebbi la gioia di constatare che, se pur lentamente e con delle pause, riuscivo a percorrere cinque chilometri. La mia amica ed io avevamo consolidato un rapporto basato sulla comune passione per lo sport ed ero felice di aver trovato qualcuno con in quale condividere la gioia dei miei primi successi. Allo stesso tempo decisi di cambiare la mia dieta. Fino a quel momento avevo riempito il mio stomaco durante la pausa pranzo con cibi preconfezionati, sandwiches e piatti ordinati in qualche ristorante take away. Iniziai a preparare i pranzi da portare al lavoro, in modo da poter essere sicura di quello che stavo mangiando. Avevo bisogno di mangiare in modo sano anche per permettere al mio corpo di ricostruire i muscoli e di non avere squilibri di nessun genere. Verdure e cereali non raffinati divennero parte della mia dieta quotidiana, azzerai il consumo di zucchero contenuto in snacks e dolci di vario genere, che sostituii con frutta fresca e secca di vario tipo. Nel mio lunch box iniziai a mettere anche diverse varietà di noci e nocciole, arachidi e pistacchi ed altri tipi di frutta a guscio. Decisi di comprare carne di buona qualità una volta in settimana e di cucinarla sulla griglia del forno (mettendo sotto una teglia con dell’acqua, in modo che il grasso colando non ansasse a far fumo) o con altri metodi di cottura che non richiedessero l'uso di troppi grassi aggiunti. Durante il resto della settimana inserivo nella mia dieta un discreto quantitativo di legumi e uova e, quanta più possibile verdura fresca. Riscoprii la bontà delle verdure fresche e delle insalate anche in inverno. Iniziai ad usare una vaporiera. Moltissime persone pensano che l'insalata corrisponda solo alla noiosissima lattuga ma in realtà non è così. Un'insalata può contenere decine e decine di ingredienti diversi, ed è un alimento sano e gustoso. In base al vostro tipo di attività lavorativa e sportiva avrete un fabbisogno di calorie e di sostanze nutritive giornaliere diverso. Il mio consiglio è di consultare un dietologo di buona fama che possa aiutarvi a costruire una dieta su misura per voi. Può sembrare una perdita di tempo, ma pensateci bene: si tratta della vostra salute, non solo della vostra linea. Tra dieci, quindici, venti anni tutto quello che avrete fatto oggi per tutelare la vostra salute, vi tornerà indietro positivamente. Non pensiate che perdere peso sia tutta una questione di sacrifici e di privazioni. Si tratta soprattutto di costanza e di concentrazione sugli obiettivi. Esistono sempre due scelte quando si tratta di restare a casa sul divano e mangiare un pacchetto di patatine o uscire a fare sport e mangiare una banana. Una comporta un'immediata sensazione di piacere, accompagnata, subito dopo, da una sensazione di rancore verso se stesse e di vergogna per aver ceduto alla tentazione. L'altra comporta fatica e necessita di spirito d'iniziativa ma ci lascia soddisfatte, se pur stanche, e piene di endorfine naturali. Se proprio non riuscite a stare per le vostre otto ore lavorative senza sgranocchiare qualcosa almeno fatelo in modo benefico per il vostro corpo. Ci sono due cose che dovete fare prima di recarvi al supermercato per comprare il cibo per la settimana. Per prima cosa dovete mangiare o bere qualcosa. Se avete l'abitudine di fare la spesa al ritorno dal lavoro, fermatevi in un bar ed ordinate una tisana o un succo di frutta. La seconda cosa da fare è preparare la lista dei cibi che comprerete: se il dietologo vi ha prescritto una dieta, la seguirete al millimetro. Non mettete nella lista nulla che abbia a che fare con snack fuori pasto che non siano salutari. No ai milk shake al cioccolato, no ai biscotti ripieni di crema e via dicendo. Se avete bisogno di una piccola carica durante le ore di lavoro fatevi un tè che addolcirete con del miele o comperate della frutta secca che metterete in un piccolo contenitore vicino al vostro computer. Quello sarà il vostro modo di spezzare la fame durante il giorno. Pesate la quantità di frutta secca (o semi o frutta a guscio) che vi portate al lavoro per essere sicure della quantità di calorie che andrete ad ingerire. Usate dei piccoli contenitori ermetici di plastica per portare in giro le noci o le mandorle (o quello che preferite), vi regolerete meglio. Non cascate nel tranello dei prodotti dietetici, a ridotto contenuto di grassi o zuccheri. Se iniziate a rimpinzarvi di quelle cose non otterrete mai i risultati che sperate. Dovete educarvi ad uno stile di alimentazione completamente diverso. E chiaramente mangiate frutta fresca in quantità. Anche questa è una scoperta che ho fatto da quando mi sono messa in testa di cambiare le mie abitudini alimentari: la frutta e la verdura fresca sono alimenti spettacolari, tutto gusto e pochissime calorie. Adesso uno dei miei snack preferiti è un mix di carote, sedano, pomodorini da mangiare intingendoli nell’ hummus, una salsina di ceci di cui troverete facilmente la ricetta su internet. Senza parlare dei chili di uva, degli occasionali fichi e datteri, delle angurie mature d’estate e le mele autunnali. Insomma, di certo non si muore di fame. Una tecnica da me utilizzata (e che tutt'ora utilizzo) allo scopo di motivarmi è quella di dedicarmi un premio. Concedetevi il lusso di premiarvi per aver portato a temine il primo mese di dieta associata ad esercizi fisici. Regalatevi un mazzo dei vostri fiori preferiti. Celebrate dopo una serie di allenamenti portati a termine con successo: può essere una una serata al cinema, una giornata al mare, una nuova maglietta in tessuto tecnico per andare a correre, una scatola di colori... Trovate un po’ di spazio, in un angolo della vostra casa o del vostro armadio, dove riporre tutte le cose che usate per fare sport: anche solo un cassetto. Per voi quello sarà il cassetto in cui vedrete passare i vestiti dalla taglia XL alla taglia M, e dove, se ci prenderete gusto, vedrete accumularsi le magliette delle gare a cui parteciperete, che diventeranno per voi ricordi del tragitto di miglioramento da voi intrapreso. Quante volte avete sentito voi stesse dire una frase come “Eh, ci ho provato ma alla fine ho lasciato perdere”? Non buttatevi a terra se doveste saltare una sessione di allenamenti. Non muore nessuno. Invece, riprogrammate gli allenamenti per il giorno successivo, senza pensarci troppo. Si tratta di avere una disciplina ferrea ma completata da una dose di buon senso. Si tratta di fare in modo che la nostra vita abbia equilibrio e che un’attività non vada a calpestare le altre. . Pensa all'ultima volta che hai sfidato te stessa. |
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Ecco qui le foto finali del festival, prima che me ne andassi a letto, come ogni sera troppo presto. Non mi vedrete spesso nelle foto ufficiali, probabilmente perché ero già a nanna, ma posso garantirvi che, con un sorriso, nel tiepiduccio sotto le coperte, sentivo gli schiamazzi al piano di sotto, mentre i coraggiosi organizzatori di AFA intimavano minacce di morte a coloro che si attardavano incuranti in sala da pranzo. Il momento migliore per me sarà sempre l'attimo in cui tutti i presenti (credo fosse alla fine della serata di sabato) si sono messi a ululare. I cani presenti hanno seguito l'esempio. Gli artisti presenti hanno rincarato la dose. Non credo si possa descrivere meglio la magia che si è sprigionata da un ululato collettivo forte come la passione per l'arte disegnata che ci ha unito in queste fantastiche giornate.
https://www.facebook.com/NellaTanadiVarg/
https://www.facebook.com/MarkyMale666
https://www.facebook.com/DocumentariMalati/?fref=ts
http://www.thegiantslab.bigcartel.com
http://www.hurricaneivan.net
https://www.behance.net/HOLYBAGNO
http://kunstkabinet.tumblr.com/
http://www.librifinticlandestini.com
http://www.alicesosio.com/
http://margheritamorotti.com/
https://www.behance.net/mariececile
https://www.facebook.com/lenevralgiecostanti
https://www.facebook.com/OltreCollage
Se ci siam fatti due risate insieme e non siete presenti nella lista qui sopra, fatemelo presente e vi aggiungo ;-)
Questo è il Leoncavallo:
https://www.facebook.com/leoncavallospa
E questo è il sito di quelli di AFA:
https://www.facebook.com/AutoproduzioniFichissimeAnderground/?fref=ts
Spero che questo mio post vi sia piaciuto e vi mando un bacione grosso! A presto cn brillantissime news dalla mia scrivania (ora che ho un computer funzionante non ci sono limiti alla marea di robe che sfornerò, buahahah!).
Baci dalla vostra sbrisolona,
Julie
Ma non siamo qui per lamentarci giusto? Siamo qui per guardare al futuro.
Quindi vi invito a partecipare ad un evento al quale sarò presente, con tutti i miei libri e auto produzioni varie: l'AFA festival di Milano. Ecco qui le informazioni complete, per raggiungere il Leoncavallo (il luogo in cui si svolgerà il festival). L'indirizzo è: Via Antoine Watteau, 7, 20125 Milano. Qui trovate l'evento: https://www.facebook.com/events/1868611926710993/
Ecco una mappa per arrivare più facilmente :-)
Al festival porterò un po' di cosine fatte a mano da me e un bel po' di copie dei miei libri (tranne 10 Buone Ragioni per non fare l'Artista - di quello non ho copie in magazzino, ma lo potete trovare su Amazon). Ma soprattutto porterò me stessa. Dopo quest'ultimo periodo ho davvero bisogno di vedere un po' di gente dal vivo e di lasciarmi ispirare dalle creazioni di altri artisti. Per questo ho deciso di partecipare ad una mostra collettiva segretissima, che potrete visitare durante le date del festival.
A presto!
Tanti abbracci dalla vostra trottola,
Julie
La seconda novità è un video. Il mio primo video su Youtube :-) So che non è il filmato più professionale del mondo ma dovete capire che, senza un computer decente, non c'è verso che io possa fare l'editing ai miei video. Voi godetevelo così, con la sua aura amatoriale e le sue musichette sceme. Un giorno, quando avrò qualcuno che mi aiuti nella preparazione di video professionali, riguarderemo questo filmato e ci rideremo sopra.
Mi mancano "solo" 13 pagine!
Tanti bacini dalla vostra primaverissimissimissima,
Julie
Ecco qui la nostra chiacchierata, grazie alla quale spero conoscerete meglio Giulio e le sue opere. Buona lettura!
- La prima versione di Mortén era nata come autoproduzione quando andavo alle superiori ed era dedicata a mio nonno, che era morto poco tempo prima, per questo la storia era un po' triste. La nostalgia e la malinconia sono due sentimenti che un po' mi definiscono come persona.
- Ho imparato un sacco da quei due libri, perché era la prima volta che lavoravo con uno sceneggiatore. Nello specifico, farlo con Massimiliano De Giovanni per me era una figata, perché era un autore che seguivo da sempre e uno sceneggiatore che mi dava spazio e apprezzava le mie idee. All'inizio ero molto rigido e insicuro, ma credo di essere cresciuto un bel po' lavorando con lui perché mi sono reso conto che quando osavo, prendendomi delle libertà sulla sceneggiatura o proponendo delle idee, il risultato piaceva molto anche a Massimiliano. Sicuramente il fatto di vivere a Bologna e di avere attorno autori che adoravo mi è stato molto di aiuto. In quegli anni mi capitava spesso di andare in redazione e incontrare Vanna Vinci, Andrea Accardi o Keiko Ichiguchi (tutto autori che amavo e che amo tuttora). Vanna, nello specifico, più volte mi ha dato dei consigli pratici e mi ha insegnato molte cose.
- È difficile rispondere a questa domanda riducendo il tutto a tre nomi. Se proprio devo... Agli inizi Klimt. Qualche anno fa Frederik Peeters. Nel 2016 Becky Cloonan (qui un fan comic di Giulio ispirato a Gotham Academy).
Qual è la tua guerriera Sailor preferita? Come mai questa serie è per te così importante? (che domande che faccio, perché per la nostra generazione è un must, ovvio)
- Sarò banale, ma credo che proprio Sailor Moon sia la mia preferita. Per il suo essere sopra le righe e pasticciona, per la sua ostinazione a voler essere una persona normale nonostante la missione che le viene affidata. Credo che Sailor Moon mi abbia conquistato quando ero un ragazzino proprio perché non solo era la prima eroina che non voleva essere un'eroina, ma perché racchiude tutte le ispirazioni di decenni di manga che sono venuti prima. Diciamocelo: è un polpettone con tanti di quegli ingredienti che in quel marasma kitsch qualcosa che ti piace la trovi per forza :D
- Ho iniziato a pubblicare Ofelia sul Web, prima che venisse raccolto in volume. La primissima versione del personaggio era nata molti anni prima ed era molto dark. Quando ho deciso di tirarla fuori dal cassetto e sviluppare la storia, ho fatto un restyling che partiva soprattutto dal colore dei capelli, il fucsia accesissimo che avete visto. Per questo ho dovuto realizzare il fumetto interamente a colori con toni molto accesi e pop. Venivo anche da anni di Accademia di Belle Arti nei quali mi ero appassionato alla corrente Neo-Pop e forse i colori di Ofelia sono una naturale conseguenza...
- Basilicò è nato da un'idea di base: volevo fare un libro che fosse un po' una commedia alla Almodóvar. Di ispirazioni poi ne sono arrivate altre (Desperate Housewives, per esempio, o molte canzoni di Carmen Consoli), ma il punto di partenza è stato proprio il mio amore per il regista spagnolo. Trattandosi di una storia familiare con protagonista una madre, l'ambientazione è ricaduta subito sulla mia Palermo, la città dove sono cresciuto e dove vivono i miei genitori. E pensando a Palermo non potevo fare a meno di citare la cucina perché noi siciliani abbiamo un rapporto viscerale con il cibo, è cosa comune mangiare parlando di cibo. Raccontando una storia corale ho potuto poi dare ad ogni personaggio delle sfumature caratteriali anche pittoresche e divertenti.
- L'idea di autoprodurre i miei fumetti mi ha sempre solleticato, perché mi piace seguire tutti gli aspetti della lavorazione di un albo e per raccontare storie brevi è forse l'unico modo. Ovviamente continuerò a lavorare con degli editori, ma sono due aspetti del fare Fumetto diversi che vorrei portare avanti in parallelo. La fine dell'estate è nato dopo una breve vacanza in giro per la Sicilia con due mie care amiche che però vivono entrambe lontano da me (come gran parte dei miei amici, che ormai sono sparsi per il mondo). Volevo raccontare di come ci si può riunire dopo tanto tempo e ritrovarsi i ragazzini di sempre anche se la vita è cambiata e si è cresciuti. La nostalgia per una parentesi felice nella vita di tutti i giorni, l'estate appunto, è stata la scintilla che ha fatto nascere l'idea per il fumetto. Ovviamente mi sono ispirato alla gita fatta con le mie amiche, non tanto per gli avvenimenti e i personaggi, quanto più per i luoghi e le sensazioni.
- Sicuramente vivere in un luogo diverso da casa (e, per quanto possa sembrarci simile, l'America è molto diversa dall'Italia) è una cosa che influenza e cambia. Non so quanto questo abbia avuto una conseguenza diretta sul mio modo di lavorare, ma sicuramente venire a contatto col mondo del fumetto americano mi ha dato delle ispirazioni e degli stimoli per me nuovi. Molto banalmente, non avevo mai letto fumetti supereroistici e mi sono ritrovato a disegnare fanart di Batgirl. Anche solo andare settimanalmente in una comic shop a comprare gli albi della settimana è una cosa che ti mette a contatto con tante realtà editoriali diverse dalle nostre. Al momento sono molto innamorato di Bologna e non la cambierei con nessun altro luogo al mondo. Ma non si sa mai...
- Non credo che il matrimonio abbia influenzato in alcun modo il mio lavoro, anche perché convivevo già da tempo con mio marito quindi le nostre dinamiche non sono cambiate. Sicuramente l'ambiente che mi circonda influenza i miei ritmi di lavoro. Sono un tipo abbastanza abitudinario e cambiare ambiente mi rallenta, ci metto un po' ad ingranare dopo un cambiamento. Solitamente ho bisogno di tranquillità e della mia musica per riuscire a concentrarmi.
Ora, siccome si sa che gli animali rendono immediatamente popolari i video su Youtube, ti andrebbe di mostrarci il tuo gatto (anche se questo non è un video per Youtube)?
- Eccolo qui, Zorba, in tutto il suo pelo:
Questo è il blog di Giulio: http://giuliomacaione.blogspot.co.uk/
Vi mando un baciotto!
La vostra struffola,
Julie
Ma alle mamme, si sa, piace vedere la propria figliola vicino a Nicole K.
Posso chiamarla Nicole K.?
Ma scherzi a parte, ecco a voi l'intervista, che spero vi piaccia e soprattutto spero vi convinca che "Un anno per cambiare la tua vita" è un libro figherrimo e vale la pena essere letto, consigliato e condiviso. Buona lettura!
Cambio vita: un anno per riuscirci con le ricette di Julie
"È quella che si ripete dalla notte dei tempi ma applicata con ironia alla vita moderna: prendersi cura del proprio corpo, della propria anima e della propria mente. Tradotto: evitare modelli estetici irraggiungibili, guardarsi dentro, darsi degli obiettivi e sviluppare il potenziale per raggiungerli".
Perché un anno per cambiare vita?
"Perché anche se sembra un periodo molto lungo è il minimo per riuscire a vedere i risultati dei cambiamenti messi in atto: che si tratti di cambiare lavoro, amicizie, compagni o abitudini, solo i risultati danno dal forza per mantenere i propositi".
La ricetta per accettarsi fisicamente?
"Fare sport, anzitutto: solo lo sport riesce a dare quella disciplina che poi permette di gestire meglio tutti gli ambiti della vita. Si inizia a piccole dosi, io consiglio 15 minuti di corsa al giorno, un impegno minimo che però può innestare una piccola rivoluzione".
La ricetta per realizzarsi professionalmente?
"Pazienza, sacrifici e voglia di fare. E una buona comunicazione con i genitori che, spesso, indirizzano i figli verso professioni a loro dire più sicure: il fatto è che oggi non c’è nulla di sicuro e solo assecondando le proprie attitudini si ha la forza per sopportare anche i periodi più difficili. Ecco perché ai giovani dico: informatevi, fate domande, cercate risposte e confrontatevi con i vostri genitori che, vedendovi così motivati, non potranno che appoggiarvi. Inoltre, non bisogna essere spaventati all’idea di fare altro per un determinato periodo di tempo e bisogna saper tagliare i rami secchi che costano tempo e denaro".
La ricetta in amore?
"Parlare chiaro e parlare subito anche se si rischia la crisi e il litigio: è importante sapere fin da subito (e possibilmente prima di innamorarsi) chi si ha di fronte e che cosa vuole dalla relazione. Amare significa prendersi cura ma in senso buono, ecco perché è necessario sapere che alcuni aspetti dell’altro non si possono cambiare, altrimenti poi ci si ritrova a dover curare due persone: il partner e se stessi".
La ricetta nelle relazioni?
"Premetto: ripulire le amicizie che avrebbero dovuto sostenermi è stata la cosa più dolorosa. A tutti consiglio di chiedersi sempre se chi si ha davanti preferisce dire ciò che pensa in faccia, magari rischiando anche il litigio, o girarsi dall’altra parte per il quieto vivere. Gli amici veri appartengono alla prima categoria".
Alla fine hai cambiato vita?
"L’ho rivoluzionata: ho un nuovo compagno, sono felice a Londra, faccio quello che mi piace e mi mantengo. Certo, c’è voluto più di un anno, forse due, ma con il senno di poi, se qualcuno mi avesse dato i giusti consigli, ci avrei messo meno”.
Insomma, aiutatevi che Julie vi aiuta.
Novità! Il mio libro è ora in vendita in edizione cartacea nel mio shop! :-D
Quest'intervista la trovate qui.
Spero che vi sia piaciuta!
Vi mando un abbraccio!
A presto dalla vostra treccinuccia :-)
Julie
Nuova recensione di Avventure sul Cammino di Santiago per la Libera Università dell'Autobiografia!
11/1/2017
Sarà questo il vero motivo che ha portato Julie Maggi a intraprendere il Cammino di Santiago de Compostela? Non è sicura l’autrice di “Avventure sul cammino di Santiago” del perché un giorno abbia deciso di affrontare il lungo viaggio. Non occorre essere credenti o aver avuto una delusione d’amore per incamminarsi sul sentiero. Julie Maggi vive un’esperienza unica e indimenticabile alla scoperta di se stessa e della serenità con cui è in grado di affrontare questo percorso e ne scaturisce un bellissimo diario di viaggio dove appunta, con molta naturalezza, gli incontri fatti, i luoghi in cui viene ospitata, ma anche le difficoltà fisiche da affrontare.
L’autrice descrive pazientemente le vesciche, compagne di viaggio, con cui è costretta a convivere dal primo giorno e le cure giornaliere per lenire il dolore. Ricorda, spesso, i magici tappi tecnologici per le orecchie che la fanno dormire nelle camerate degli ostelli di accoglienza, circondata da tanti pellegrini russanti.
Le descrizioni dell’autrice sono arricchite da commenti esilaranti che sollevano i momenti più faticosi del lungo cammino (circa 800 km in tre settimane). Ci racconta che i ragazzi toscani sono fondamentali per la sopravvivenza e che alcuni gestori degli ostelli sono simpatici come “un dito in un occhio”. Ci narra delle croci lungo i bordi delle strade, perché tanti pellegrini nei secoli passati morivano durante il viaggio, ma anche dei criminali mandati di proposito per il lungo percorso con lo scopo preciso di farli schiattare, facendo loro espiare le colpe commesse.
Il diario di Julie Maggi è una piacevole scrittura autobiografica in cui, alla ricerca di una sua identità, ci offre preziose riflessioni e possibili risposte ai numerosi perché che la frettolosa vita quotidiana ci fa trascurare.
Se dovessi, un giorno, avere il coraggio – perché il desiderio c’è – di affrontare il cammino di Santiago, lo farei con il libro di Julie Maggi sotto il braccio.
“Non ci sono dei modi in cui intraprendere un viaggio, perché ognuno di noi è diverso, e i problemi che s’incontrano lungo la strada possono essere anche uguali, ma diverso è lo spirito di adattamento e le soluzioni che si trovano.”
Autore: Julie Maggi
Titolo: Avventure sul Cammino di Santiago
Editore: Edizione dei Cammini
Pubblicato: Marzo 2016
Pagine: 182
Prezzo: € 16,00 (nelle librerie italiane - varia online)
Un anno per cambiare la tua vita è un libro importante. La prima volta che lo pubblicai (circa un anno fa) era un libro diverso, senza illustrazioni e con uno stile schietto. E con uno pseudonimo. Ridete pure. Avevo paura di venir giudicata per quello che c'era scritto. E quindi scelsi un nome inventato: Hikari Yorokobi. Fu un'idea davvero scema, lo ammetto.
Ma ora rieccomi qui, questa volta pronta ad affrontare il pubblico, nella buona e nella cattiva sorte. Perché mi spaventa così tanto quello che dirà la gente?
Perché questo è un libro vero. Non è una fiction.
In Un anno per cambiare la tua vita parlo di amore, di dipendenza, di indipendenza, di sincerità con se stessi, ci sono raccontate vicende personali, momenti drammatici (mancanza di un lavoro, relazione finita, sovrappeso, ansia...). E parlo di futuro. E, su questo converrete con me, non c'è nulla che faccia più paura del futuro. Specialmente quando si è nel mezzo del cammin della propria vita e ci si ritrova per una selva oscura e bla bla.
Dante ne sapeva qualcosa.
Ma Dante non era una donna. E questo è un libro che parla in particolar modo alle donne. Perché se, Dio buonino, mi avessero spiegato certe cose a diciott'anni ora mi ritroverei con un libro di meno, ma con tante notti di sonno in più. Vi immaginate che bello poter tornare indietro e non frequentare quel cretino al quale avete dato tanto affetto prima di rendervi conto di quanto poco ne valesse la pena? O se vi avessero mostrato come voler bene a voi stesse anche quando vi sentite brutte come delle cozze? O se vi avessero aiutato a scegliere una carriera che fosse quella giusta per voi (e non vi avessero detto cose tipo: fai ragioneria/legge/economia, che poi trovi subito lavoro - uccidendo i vostri sogni - per poi ritrovarvi a trent'anni comunque senza lavoro/con un lavoro che non vi piace e decisamente incazzate col mondo)?
Ecco, questo libro parla di come riprendersi da queste batoste e vivere felici. Vi ci vorrà un po' di tempo: un annetto. Ma cos'è un'anno se paragonato al resto della vostra vita?
Perché, e qui voglio che vi fermiate un attimo a pensare, qualsiasi errore abbiate fatto nel vostro passato, non lo state compiendo adesso, né lo compirete domani.
Leggerete delle mie avventure come emigrata, dei lavori più umili che io abbia fatto e di come anche quelle esperienze mi abbiano aiutata a divenire una persona più felice.
Anche questo libro affonda le sue radici in quello che ormai chiamo l'Oscuro Periodo.
Come dicevo nel mio post precedente, è interessante notare come certi periodi di cacca ci offrano poi (moolto poi), tanta ispirazione. Ma è una dimostrazione lampante di come non tutto il male venga per nuocere.
Un anno per cambiare la tua vita è il mio manifesto per la riscoperta di se stesse, per il ritrovamento delle energie perdute, per la riaffermazione della propria voglia di vivere.
Perché noi sappiamo sempre come dare un taglio radicale a quella piantina di rose un po' rinsecchita che agonizza sul nostro balcone. Ed è il segreto per farla rifiorire alla grande.
Nonostante tutte le cose difficili che la vita ci riserva c'è sempre un buon motivo per voler bene a se stesse.
Condividete il mio libro con tutte le vostre amiche che abbiano bisogno di darsi una risvegliata, tutte quelle che sono appena uscite fuori da una relazione penosa, tutte quelle che meriterebbero di sorridere di più, che dovrebbero smetterla con "quel viziaccio" (fumo? alcol? cibo spazzatura? siti per incontri? pigrizia? tavernello?), che nascondono dentro di sé delle donne bellissime, che hanno paura di abbracciare il mondo, che si nascondono dietro al loro passato.
Aiutatemi a realizzare un piccolo-grande sogno: fare in modo che uno stile di vita positivo e consapevole diventi l'abitudine di quante più persone possibili.
Il mio libro lo trovate qui.
Per coloro che volessero leggerlo su pc/tablet/cellulare ecco il link per l' applicazione:
https://www.amazon.it/gp/digital/fiona/kcp-landing-page
Essendo molti miei libri in versione ebook, scaricando l'applicazione potrete leggerli - quasi - tutti! Yeeeeh!!
Novità! Il libro è disponibile anche in versione cartacea!
Lo trovate nel mio shop :-)
Non fatevelo scappare. ;-)
Un abbraccio supergrande,
la vostra sghiribizza,
Julie
Altra cosa bellissima che voglio condividere con voi è un regalo speciale che ho ricevuto per Natale. Un omaggio realizzato da una mia amica. Un capolavoro di delicatezza e precisione (e per me questo è il top della vita). Purtroppo questo non è in vendita, è un pezzo unico che terrò per sempre vicino, come un porta fortuna di inestimabile valore. Ecco a voi la creazione in feltro della mia amica Laura Ferracioli.
Le vacanze mi hanno dato modo di riposare, ma anche di trovare l'ispirazione necessaria per proseguire i lavori di un libretto sullo stile di The Blank Room (ora alla seconda ristampa e best seller delle autoproduzioni del 2016). Questo fumetto vedrà la luce - si spera - prima dell'estate e tratterà ancora (come il suo sopra citato predecessore) di tematiche come l'abbandono, le ferite amorose e il ritrovamento di sè. Del resto è naturale che io consideri questa nuova storia (che, per chi volesse saperlo, si chiamerà Gli Sconosciuti ) come la sorella di The Blank Room: le idee di base per i due script sono nate nello stesso periodo, ovvero tre anni fa. Credo che manchi ancora qualcosa, a livello di scrittura, quindi, come ormai faccio ogni volta che creo un libro nuovo, lascerò che maturi lentamente.
Mi inizio a chiedere, quante storie verranno fuori da quel periodo tormentato?
Possibile che davvero l'ispirazione si annidi sempre negli angoli più bui?
Per oggi è tutto, ma tenetevi pronti: una bella novità salterà fuori nei prossimi giorni.
Baci dalla vostra pastrocchia,
Julie
Tra qualche giorno parto per lo Yorkshire, dove passerò le Feste. Mi mancano i panettoni, i pandori e gli struffoli e tutte le delizie che per Natale sembravano piovere sul tavolo da pranzo (lo so, lo so, che c'erano due elfi in cucina). Ma non buttiamoci giù: in due anni e mezzo di vita in Inghilterra ho scoperto che anche qui si mangia bene. Solo che la gente non lo sa. Non lo sanno nemmeno gli Inglesi. Ecco alcuni esempi di cibo tipico.
Ora, per l'anno nuovo io e il mio ragazzo abbiamo deciso di provare tante diete diverse, da quella paleo a quella vegetariana indiana, a quella dei "succhi" fino ad arrivare alla vegana. Perché? Perchè no? L'idea è di sperimentare nuovi modi di cucinare il cibo, cercando di allargare i nostri orizzonti culturali e culinari.
Ma parliamo di libri.
Un anno fa scrissi un libro sotto pseudonimo, lo pubblicai tramite Amazon e stetti a vedere cosa succedeva. La verità è che ricevetti molti feedback positivi, alcune critiche e molte idee. Quindi ritirai la pubblicazione, la rilavorai per bene e ci aggiunsi una cinquantina di illustrazioni. Poi la mandai in giro ad un po' di editori italiani. Il risultato? Qualche risposta interessante, inclusa quella di un editor strafico di cui non farò nome. Ma in sostanza, niente di fatto. Quindi ho deciso che, se dopo Natale non ricevo una risposta positiva definitiva, ripubblicherò personalmente questo libro misterioso (l'ho già impaginato), per la vostra gioia e per la mia. E speriamo che abbia tanto successo, così che qualcuno, là fuori, si morda le mani per esserselo fatto scappare.
Inizio a capire come funziona e questo vuol dire solo una cosa: che prima o poi tutti gli ingranaggi andranno al loro posto ed io avrò un libro dal buon contenuto e dalla bella grafica, accompagnato da una buona promozione e da tante recensioni positive. E a quel punto anche gli altri libri andranno meglio. Lo so per certo.
Per eliminare tutte le distrazioni ho anche deciso di prendermi una pausa di riflessione dal mio Facebook personale (continuo ad usarlo per i messaggi, ma ho deciso di non leggere né pubblicare nulla o quasi per un anno - ho iniziato il giorno del mio compleanno).
Inoltre c'è il primo libretto illustrato della serie Elsie The Mouse, al quale sto lavorando alacremente ma senza fretta e con grandi dosi di tè verde ad accompagnare i miei schizzi e le mie acquerellate. Prevedo di finirlo per febbraio e vorrei provare a trovargli un editore inglese. Come mai? Perché la mia vita adesso è qui e prevedo che resterà qui.
So che ce la farò. :-)
Un abbraccio natalizio dalla vostra struffola preferita,
Julie
Con il Natale in avvicinamento le cose da fare si moltiplicano a vista d'occhio: pacchettini da spedire a lettori di tutto il mondo, mercatini di Natale a cui partecipare, riunioni con gli artisti locali e soprattutto (ansia suprema del mese di dicembre) comprare i regali ai parenti. Ormai ci ho fatto l'abitudine: ogni anno una parte di me non vede l'ora di trovare cose simpatiche e carine (e magari utili) per mamma, papà, fratello, nonna e amici vari. L'altra parte di me ha il terrore di arrivare l'ultimo giorno senza aver ancora trovato qualcosa di abbastanza fico che valga la pena essere comprato e impacchettato (dalla sottoscritta, ovviamente: impacchettare regali è uno dei piaceri della vita).
Ma quest'anno è un'anno speciale perché, per la prima volta, non mi ritrovo ad incartare solo i pacchettini per i parenti ma anche quelli per le persone che acquistano nel mio negozio online i miei libri, giocattoli (non ditemi che non avete ancora visto questo) e stampe. L'emozione è grande e mi sento sempre onorata quando ricevo un messaggio che mi dice che Angela ha comperato un libro per il suo bimbo o che Dario ha ordinato delle stampe per la sua ragazza. Ogni volta che spedisco un pacchetto mi rendo conto di quanto io sia fortunata a poter interagire con persone che apprezzano il mio lavoro e che mi fanno sentire amata.
Quello che vedete qui sotto è il video (in Inglese) del mio libro The Moon.
Questo video è stato realizzato dalla mia amica Jo (ricordate? quella con cui ho realizzato le istruzioni per realizzare un orsetto arcobaleno all'uncinetto? Qui potete scaricare gratuitamente il PDF).
Insieme a suo marito Brian ha voluto farmi questo bellissimo regalo: ha registrato la sua voce, montato le immagini e mi ha donato un audiolibro illustrato del mio racconto!
The Moon from Julie Maggi on Vimeo.
Un baciotto dalla vostra frullatrulla,
Julie
Somnium è di sicuro il più oscuro dei miei racconti ma per qualche ragione è anche uno dei più amati dai miei lettori. Venti illustrazioni simboliste arricchiscono il testo: se analizzate, rivelano significati nascosti che vanno ad arricchire il racconto e lo rendono spunto per una meditazione attiva.
Come il più recente The Blank Room (al momento disponibile esclusivamente nello shop di questo stesso sito), anche Somnium è un racconto pensato per coloro a cui piace un testo di spessore più ampio. Si tratta di una lettura veloce e lenta allo stesso tempo. Si può leggere in due modi diversi. Ecco un esempio:
- Il testo, letto da solo: "Il tempo è amico di chi non lo teme. Il futuro è svegliarsi. " si riferisce all'importanza della comprensione del valore della propria vita. Coloro che non temono il passare del tempo, ma che anzi sanno sfruttarne le potenzialità, non ne sono spaventati, ma stimolati positivamente. Il futuro è rappresentato dalla presa di coscienza. Come un risveglio dalle vecchia vita, quella in cui non ci si impegnava per creare un domani migliore.
- Aggiungendo al testo il significato dato dall'immagine presente nella pagina, in questo caso, una civetta, si entra in una lettura più profonda: questo animale è da sempre associato con la saggezza. In questo caso è per il lettore una specie di indizio, un aiuto per la lettura e l'interpretazione.
Somnium è un piccolo ma prezioso libretto. Ricordo ancora mentre ci stavo lavorando su, quanto mi sembrassero vivide le immagini che mi trasmetteva il mio inconscio mentre ripetevo tra me e me, come un mantra, le frasi che compongono il testo. Spero che possa donarvi una piacevole lettura e che possa trasmettervi le stesse sensazioni che ho provato io mentre lo creavo.
Somnium (e molti altri dei miei libri) si trova in vendita nello shop di questo sito.
Moltissime grazie a coloro che vorranno leggerlo e farlo scoprire ai propri amici e parenti.
Baci!
Julie
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