Una settimana fa avevo l'ansia a mille e le preoccupazioni che mi toglievano il sonno. Così ho scritto ai miei amici di pensare intensamente a qualcosa di bello, di mandarmi le loro energie positive. Ed ha funzionato alla grande. Dopo nemmeno quattro giorni dal lancio del progetto di "Elsie: ricette e segreti per un perfetto Afternoon Tea" (in inglese e italiano) sulla piattaforma Kickstarter, i partecipanti alla raccolta fondi per questo libro hanno reso il mio sogno realtà! Eccolo qua, in cima alla serie di libri per bambini finanziati dalla piattaforma. Sono felice come non mai. Mi è stato chiesto di spiegare come io abbia fatto a far funzionare un crowdfunding in meno di quattro giorni, per un progetto italiano. Perché una cosa bisogna dirla, non ci sono molti progetti italiani che abbiano successo su Kickstarter, piattaforma dal pubblico decisamente americano. E quindi ecco la storia del mio crowdfunding e qualche suggerimento per il vostro prossimo progetto da autoprodurre. Partite dal presupposto che non ce la farete mai e impegnatevi il triplo per farcela.Come prima cosa devo divi la verità. Al primo tentativo di crowdfunding su Kickstarter, il mio progetto non ha funzionato. Stesso identico libro, pochissimi risultati. Come mai? Bene, la risposta è semplice: non ho seguito le regole. Su questa meravigliosa piattaforma che è Kickstarter, vi vengono suggerite cose del tipo "fai un video di presentazione del progetto", oppure "manda costanti aggiornamenti ai tuoi fan". E sono regole che vanno seguite alla lettera. Non ha davvero importanza quanto vi sbattiate in giro per far condividere il vostro progetto, se poi non avete nemmeno una foto di ciò che state proponendo alla gente di comprare (perché finanziandovi, di fatto, compreranno il vostro prodotto - non vi fanno l'elemosina o la carità). Quindi seguite le regole e i suggerimenti dello staff. Pensate bene a cosa state proponendo.Volete proporre la vita a fumetti del giardiniere comunale del vostro paesino? Un manuale per come pulire la moquette del giroscale? Lasciatevelo dire, probabilmente non ci saranno molte persone a cui potrà interessare, con tutto il rispetto per la buona volontà che ci metterete nel creare il vostro libro (o ancora meglio - cortometraggio). Non ho proposto la prima storia di Elsie che io abbia mai disegnato o scritto. Quella ce l'ho ancora nel cassetto, perché non sono ancora del tutto convinta che sia la versione definitiva di quello che voglio raccontare. E perché con questo secondo libro sono maturata nella conoscenza del personaggio e mi sono decisa finalmente a farmi aiutare da una bravissima graphic designer assunta per l'occasione. Insomma, ci ho pensato e lavorato tanto prima di buttarlo là fuori, questo librettino. Non chiedete 2 milioni di dollari, per quanto fighi voi siate.Mettiamo le cose in chiaro: se chiedete 15.000 euro per un volume illustrato e non siete conosciuti per la vostra bravura nemmeno nella vostra classe di disegno mi pare ovvio che sarà difficile che voi raggiungiate il vostro scopo di finanziare il progetto. E siccome io non sono conosciuta per niente ho deciso di tenermi molto molto molto bassa come cifra iniziale: ho messo come limite minimo per il finanziamento 1500 pounds (1990 dollari circa). Su Kickstarter se non raggiungi la cifra che ti sei prefissata non ricevi nessun finanziamento - nemmeno un dollaro. A quel punto tanto vale non spararla proprio altissima. Datevi tempo.Se va male, riprovateci in modo più efficiente.Dopo che il mio primo crowdfunding è andato male la voglia di riprovarci era pari a zero. Poi, uno dei miei backers (sostenitori) mi ha scritto un messaggio e mi ha detto: "Non rinunciare, è un bel progetto, aggiusta il tiro e riprovaci". E così ho fatto. Ho fatto un video, ho messo delle foto di quello che stavo proponendo (di ogni singolo premio che offrivo) e ho proposto il libro in due lingue: inglese e italiano. Nemmeno una persona (fino ad ora) mi ha sostenuta dall'Italia (su Kickstarter - qui sul mio sito la maggior parte degli ordini arrivano dal mio amato Paese). Ma mi hanno sostenuto dagli Stati Uniti, Canada, Australia, Brunei, Regno Unito, Irlanda, Germania, Danimarca, Repubblica Ceca, Lettonia, Hong Kong... Insomma, fatevi aiutare a scrivere il vostro progetto in inglese perché è in quella lingua che otterrete un pubblico. L'Italiano lo parlano in 59 milioni di persone nel mondo. L'inglese 365. Lascio a voi fare due più due. Sebbene su Kickstarter vi venga consigliato di creare raccolte fondi che durino pochi giorni, non esagerate. Soprattutto se non vi conosce nessuno il tempo è una carta che giocherà a vostro favore perché vi permetterà di far girare il progetto e soprattutto, vi manterrà a portata dei backers che magari non sanno nemmeno che esistete e che capitano sul progetto per puro caso. Non date retta a chi vi dice che se non siete famosi non potete fare crowdfunding.L'ho sentita dire ovunque. Prima bisogna farsi conoscere e poi la gente ti sosterrà. Grazie al cavolo. Ma non è l'unico modo. La cosa che conta è creare un progetto che non interessi solo a voi stessi ma anche agli altri. Che se avessi proposto un volume über underground in bianco e nero scritto in una lingua parlata solo nella mia regione state pur sicuri che anche avessi avuto 12 milioni di followers non se lo sarebbe comprato nessuno. Basta fare ricerca. Indirizzarsi verso cose che non debbano per forza essere narrativamente astruse o graficamente "rivoluzionarie". Spesso, anche se la gente fa ooooh, quando vede un fumetto o un libro illustrato super weird, poi però si compra un bel volume fatto con uno stile normale e con una tematica alla portata di tutti. Oltretutto, sono molto più felice che il mio progetto abbia funzionato (e continui a funzionare - non dimentichiamoci che è online da pochi giorni e gliene restano ancora 25) nonostante il fatto che io non fossi famosa. Un bel tiè a chi non crede in me. Quando poi, un giorno, sarò più conosciuta di Madonna, mi ricorderò che non vuol dire niente quanti anni hai, quanti fan ti seguono o quanto sei bravo a farti le selfie: l'importante è l'amore che ci metti in quello che fai. Vi saluto tutti e tutte con affetto, ringraziandovi non solo per aver letto questo post, ma anche per avermi mandato i vostri pensieri positivi qualche giorno fa.
Per me, voi, miei primi lettori, siete il gruppo più fico che io possa desiderare e vi amo tutti tantissimo. Specialmente quelli che gioiscono con me quando le cose, finalmente, vanno bene. Un abbraccio dalla vostra gioiosissima, Julie
Questo mese è pieno di cose da fare: l'inverno sta arrivando e con esso il periodo più intenso per i piccoli elfi natalizi come me. Sono arrivate le prime copie della guida di Elsie per l'Afternoon Tea e ho già spedito i primi ordini. Ho preparato dei regalini per tutti i miei lettori che, pur sapendo che il libro era ancora in stampa, hanno deciso di pre-ordinarlo. Un gesto di fiducia che per me ha un valore immenso. Lasciate che vi mostri il mio libro :-)
Tra le altre cose devo preparare il mio matrimonio, cosa che credo richiederà un bel po' di tempo e pazienza. Solo per decidere lo stile della torta credo mi serviranno un paio di settimane.
Per questo ho deciso di farmi dare una mano dal vecchio Amazon e ho messo online The Blank Room (in lingua italiana), che ora potrà essere acquistato direttamente lì. Ho ancora qualche copia qui in magazzino, per le prossime fiere di fumetto, ma la nuova versione sarà facilmente acquistabile in ogni singolo Paese del mondo che goda della distribuzione di Amazon e vi arriverà in men che non si dica (potrete anche usare la velocissima "spedizione in un giorno"). Cosa cambierà nell'edizione? Beh, sarà un brossurato invece che uno spillato, della stessa dimensione della Piccola guida per Santiago de Compostela. Leggermente più grande della versione autoprodotta e con una plastificazione più soffice al tatto. Insomma, decisamente un bel librettino da aggiungere alla vostra libreria. Siccome Halloween si avvicina e so che siete appassionati di storie un po' spooky (spaventose) ho deciso di farvi un regalo. Il giorno 31 di ottobre e il primo di novembre Elenoir, Elenoir 2 e I racconti di Poe saranno scaricabili gratuitamente su Amazon. Una bella sorpresa eh? Spero davvero che vi piaceranno e che sarete così gentili da lasciarmi delle recensioni positive. Per ora questo è tutto. Torno al mio tavolo da disegno, a preparare dediche e pacchettini. Vi abbraccio fortissimissimo. La vostra scribacchina, Julie A volte, soprattutto alla sera, i pensieri ti saltano letteralmente addosso, come iene su di una carcassa (perdonate l'allegria). A me è successo e succede molto spesso. Si tratta di ansie e di tristezze varie, shakerate per bene e servite con foglioline di menta. Tu sei lì, che ti godi la tua serie preferita su Netflix ed ecco che il primo pensiero ti assale: "Non hai finito di preparare il file per il progetto X". Sembra un pensiero innocuo, te ne liberi con un "Lo finisco domani". Poi arriva un bel "Il tuo lavoro non vale una cippa", seguito da un simpatico "I tuoi parenti/amici/conoscenti/perfetti sconosciuti pensano che la tua vita sarebbe meglio impiegata in altro modo". Poi si passa agli attacchi fisici "Non ti libererai mai di quella pancia". "Ci saranno sempre persone che ti giudicheranno perché la tua faccia non è proprio niente di che/assomiglia ad una cozza pelosa". Oppure i sempre validi "La casa fa schifo, sei proprio negata per le pulizie" (e questa me la dico anche se so bene che non è vero) "il tuo guardaroba è da sfigata" ecc... ecc... ecc... Potrei continuare per pagine intere. Io sono una di quelle persone che, dopo averlo scritto, dovrebbe rileggersi Un anno per Cambiare la tua Vita una volta alla settimana, per convincersi che va tutto bene. Ma è così, ci sono momenti difficili, non perché qualche cosa di gravissimo sia accaduto nelle nostre vite, ma semplicemente perché non sempre si hanno le stesse energie ogni singolo giorno della settimana. Ci sono momenti in cui, anche nelle condizioni più avverse, si è in grado di ruggire come leoni/esse e partire alla carica. Altri momenti in cui, anche se sembra che tutto vada bene, non ce la si fa proprio. Sarà forse che tutte le batoste e le ansie si accumulano per poi ricaderci addosso in un'unica grande cascata ghiacciata? Può essere. La cosa però mi ha fatto pensare alla tecnica che usavo da ragazzina per trovare un poco di pace nei momenti di ansia e depressione. Trovavo rifugio nei miei libri preferiti: soprattutto quelli illustrati. Avevo bisogno di staccarmi un attimo dal mio mondo ed entrare in un altra vita, fatta di cose belle, serene e positive. Mentre pensavo a queste cose mi sono resa conto che (grande scoperta), non solo non sono l'unica al mondo a provare queste sensazioni, ma può essere che là fuori ci siano altre persone alla ricerca di questo mondo alternativo, di questa isola sicura dove rifugiarsi nei momenti più difficili. Così ho deciso di creare un magazine. Mentre aspetto (dovrei dire aspettiamo) che il libro di Elsie sia pronto, sto pensando a qualcosa che potrebbe essere un modo, per me e per voi là fuori che condividete i miei stati d'animo a volte un po' tristini (per fortuna non molto spesso) per tirarci su di morale. Vorrei creare un magazine in cui inserire storie, ricette, aneddoti e piccole ricerche, illustrazioni e progetti DIY (do-it-yourself, che sta per "fai da te"). Non so bene con quale frequenza uscirà, e non so nemmeno se riuscirò a crearne più numeri, ma questo è il primo.
Lo userò come esercizio per ritrovare il buon umore e le energie perdute. E prometto che mi sforzerò in ogni modo per fare sì che questi sentimenti positivi passino a voi, miei cari lettori/ici. Come sempre vi abbraccio e vi do appuntamento al Treviso Comic Book Festival, tra 2 giorni. la vostra semi-ottimista, Julie |
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