JULIE MAGGI
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Come completare ciò che si è iniziato: dalla XL alla M

16/7/2018

 
​Ora racconterò in che modo ho cambiato le mie abitu­dini radicalmente, portando me stessa al raggiungi­mento uno degli obiettivi che mi ero prefissata: per­dere venti chili in un anno.
Nel momento in cui mi resi conto che il mio corpo era lievi­tato senza che io me ne accorgessi decisi di prendere subito la situazione sottomano e presi un appuntamento dal medico. Mi feci prescrivere delle analisi e i risultati furono sufficiente­mente positivi. Non avevo nessuna malattia, solo il colesterolo un po' alto, ma c'erano venti chili in più sul mio corpo e, se non avessi fatto qualcosa al più presto, avrei rischiato, a lungo andare, di ritrovarmi con qualche problema di salute.
Mi recai in un negozio di articoli sportivi e comperai un com­pleto da corsa e tutto ciò che mi serviva per andare in piscina.
Erano dieci anni che non facevo sport. La mia taglia era la XL.
Tornata a casa contattai una mia amica che sapevo essere in­teressata allo sport. Mi invitò a partecipare ad uno dei suoi allenamenti di corsa e ci demmo appuntamento per il giorno dopo.
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Non avendo moltissimo tempo da dedicare allo sport ma avendo un terribile bisogno di allenarmi quanto più possibile decisi di cambiare le mie abitudini anche per quanto riguarda­va gli spostamenti in città.
Abituata a prendere i mezzi pubblici, ebbi un po' di difficol­tà ad accettare l'idea di iniziare ad usare la bicicletta. Avevo paura di rischiare un incidente stradale, di subire un furto, di soffrire il freddo in inverno: tutte scuse che la mia mente cre­ava per giustificare la mia sostanziale sedentarietà. Mi iscrissi ad un programma di bike sharing e mi recai all'appuntamento con la mia amica. Iniziammo a correre molto piano, consa­pevoli del fatto che non ce l'avrei mai fatta a sostenere il suo ritmo. Dopo meno di un chilometro ero già a pezzi. Avevo il fiatone e le gambe mi facevano male. Le dissi che per me, come prima volta, era sufficiente. Avevo corso per dieci minuti ed ero distrutta.
Il giorno dopo sentivo i muscoli delle mie gambe fare malis­simo per via dell'acido lattico. Mi sembrava impossibile che dopo uno sforzo così breve potessi già essermi ridotta così male.
Decisi di provare a praticare dello yoga.
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Il giorno seguente il dolore ai muscoli si era affievolito e andai in piscina, dove nuotai per un'ora. Il giorno dopo non ave­vo male solamente ai muscoli delle gambe, ma anche a quelli delle braccia e della schiena. Ripetei i tre allenamenti anche la settimana successiva. La terza settimana decisi di andare a correre due volte (intervallando la corsa con dello yoga) ed una volta in piscina. La quarta settimana aggiunsi un allenamento di nuoto. Mantenni il ritmo di due allenamenti di corsa due di nuoto e due di yoga per tutto il mese successivo.
Poi aggiunsi un allenamento di corsa facendo salire a tre i giorni della settimana in cui andavo a correre. So che suo­na assurdo, ma ricordatevi che all’inizio correvo pochissimo per volta. Correre dieci minuti per tre volte a settimana non è proprio la cosa più faticosa del mondo. Fate conto di fare tre o quattro volte il giro dell’isolato e rientrare a casa. Fatto.
Inizialmente non avevo idea della quantità di chilometri che stessi percorrendo. Controllavo il tempo e cercavo di ascol­tare il mio ritmo cardiaco e la mia respirazione. Non volevo stressare troppo il mio cuore ed i miei polmoni perché sapevo che mi sarebbero serviti più avanti, quando avessi reso i miei allenamenti più intensi.
 
Dopo due mesi decisi di monitorare i miei progressi e scari­cai un'applicazione per il mio cellulare che mi permettesse di contare i chilometri, le calorie spese e di registrare il tipo di percorso effettuato. Trovai la cosa molto interessante: potevo vedere i miei miglioramenti volta dopo volta e in poco tempo ebbi la gioia di constatare che, se pur lentamente e con delle pause, riuscivo a percorrere cinque chilometri.
La mia amica ed io avevamo consolidato un rapporto basato sulla comune passione per lo sport ed ero felice di aver trova­to qualcuno con in quale condividere la gioia dei miei primi successi.
​
Allo stesso tempo decisi di cambiare la mia dieta. Fino a quel momento avevo riempito il mio stomaco durante la pausa pranzo con cibi preconfezionati, sandwiches e piatti ordinati in qualche ristorante take away. Iniziai a preparare i pranzi da portare al lavoro, in modo da poter essere sicura di quello che stavo mangiando. Avevo bisogno di mangiare in modo sano anche per permettere al mio corpo di ricostruire i muscoli e di non avere squilibri di nessun genere. Verdure e cereali non raffinati divennero parte della mia dieta quotidiana, azzerai il consumo di zucchero contenuto in snacks e dolci di vario genere, che sostituii con frutta fresca e secca di vario tipo.
Nel mio lunch box iniziai a mettere anche diverse varietà di noci e nocciole, arachidi e pistacchi ed altri tipi di frutta a guscio. Decisi di comprare carne di buona qualità una volta in settimana e di cucinarla sulla griglia del forno (mettendo sotto una teglia con dell’acqua, in modo che il grasso colando non ansasse a far fumo) o con altri metodi di cottura che non richiedessero l'uso di troppi grassi aggiunti.
Durante il resto della settimana inserivo nella mia dieta un discreto quantitativo di legumi e uova e, quanta più possibile verdura fresca. Riscoprii la bontà delle verdure fresche e delle insalate anche in inverno. Iniziai ad usare una vaporiera.
Moltissime persone pensano che l'insalata corrisponda solo alla noiosissima lattuga ma in realtà non è così. Un'insalata può contenere decine e decine di ingredienti diversi, ed è un alimento sano e gustoso.
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In base al vostro tipo di attività lavorativa e sportiva avrete un fabbisogno di calorie e di sostanze nutritive giornaliere diver­so. Il mio consiglio è di consultare un dietologo di buona fama che possa aiutarvi a costruire una dieta su misura per voi. Può sembrare una perdita di tempo, ma pensateci bene: si tratta della vostra salute, non solo della vostra linea. Tra dieci, quin­dici, venti anni tutto quello che avrete fatto oggi per tutelare la vostra salute, vi tornerà indietro positivamente.
Non pensiate che perdere peso sia tutta una questione di sa­crifici e di privazioni.
Si tratta soprattutto di costanza e di concentrazione sugli obiettivi.
 
Esistono sempre due scelte quando si tratta di restare a casa sul divano e mangiare un pacchetto di patatine o uscire a fare sport e mangiare una banana. Una comporta un'immediata sensazione di piacere, accompagnata, subito dopo, da una sen­sazione di rancore verso se stesse e di vergogna per aver ceduto alla tentazione. L'altra comporta fatica e necessita di spirito d'iniziativa ma ci lascia soddisfatte, se pur stanche, e piene di endorfine naturali.
Se proprio non riuscite a stare per le vostre otto ore lavorative senza sgranocchiare qualcosa almeno fatelo in modo benefico per il vostro corpo.
Ci sono due cose che dovete fare prima di recarvi al super­mercato per comprare il cibo per la settimana. Per prima cosa dovete mangiare o bere qualcosa.
Se avete l'abitudine di fare la spesa al ritorno dal lavoro, fer­matevi in un bar ed ordinate una tisana o un succo di frutta. La seconda cosa da fare è preparare la lista dei cibi che com­prerete: se il dietologo vi ha prescritto una dieta, la seguirete al millimetro. Non mettete nella lista nulla che abbia a che fare con snack fuori pasto che non siano salutari. No ai milk shake al cioccolato, no ai biscotti ripieni di crema e via dicendo.
Se avete bisogno di una piccola carica durante le ore di lavoro fatevi un tè che addolcirete con del miele o comperate della frutta secca che metterete in un piccolo contenitore vicino al vostro computer. Quello sarà il vostro modo di spezzare la fame durante il giorno. Pesate la quantità di frutta secca (o semi o frutta a guscio) che vi portate al lavoro per essere sicure della quantità di calorie che andrete ad ingerire. Usate dei pic­coli contenitori ermetici di plastica per portare in giro le noci o le mandorle (o quello che preferite), vi regolerete meglio. Non cascate nel tranello dei prodotti dietetici, a ridotto con­tenuto di grassi o zuccheri. Se iniziate a rimpinzarvi di quelle cose non otterrete mai i risultati che sperate. Dovete educarvi ad uno stile di alimentazione completamente diverso. E chia­ramente mangiate frutta fresca in quantità. Anche questa è una scoperta che ho fatto da quando mi sono messa in testa di cambiare le mie abitudini alimentari: la frutta e la verdura fresca sono alimenti spettacolari, tutto gusto e pochissime ca­lorie. Adesso uno dei miei snack preferiti è un mix di carote, sedano, pomodorini da mangiare intingendoli nell’ hummus, una salsina di ceci di cui troverete facilmente la ricetta su in­ternet. Senza parlare dei chili di uva, degli occasionali fichi e datteri, delle angurie mature d’estate e le mele autunnali. Insomma, di certo non si muore di fame.
Una tecnica da me utilizzata (e che tutt'ora utilizzo) allo sco­po di motivarmi è quella di dedicarmi un premio. Concedetevi il lusso di premiarvi per aver portato a temine il primo mese di dieta associata ad esercizi fisici. Regalatevi un mazzo dei vostri fiori preferiti. Celebrate dopo una serie di allenamenti portati a termine con successo: può essere una una serata al cinema, una giornata al mare, una nuova maglietta in tessuto tecnico per andare a correre, una scatola di colori...
Trovate un po’ di spazio, in un angolo della vostra casa o del vostro armadio, dove riporre tutte le cose che usate per fare sport: anche solo un cassetto.
Per voi quello sarà il cassetto in cui vedrete passare i vestiti dalla taglia XL alla taglia M, e dove, se ci prenderete gusto, vedrete accumularsi le magliette delle gare a cui parteciperete, che diventeranno per voi ricordi del tragitto di miglioramento da voi intrapreso.
Quante volte avete sentito voi stesse dire una frase come “Eh, ci ho provato ma alla fine ho lasciato perdere”? Non buttate­vi a terra se doveste saltare una sessione di allenamenti. Non muore nessuno. Invece, riprogrammate gli allenamenti per il giorno successivo, senza pensarci troppo.
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​Si tratta di avere una disciplina ferrea ma completata da una dose di buon senso. Si tratta di fare in modo che la nostra vita abbia equilibrio e che un’attività non vada a calpestare le altre.

. Pensa all'ultima volta che hai sfidato te stessa.
. Stupisciti della tua forza interiore.
. Sai bene quali sono i tuoi ostacoli, abbattili uno per uno.
. Inizia con piccoli cambiamenti.
. Non ti affliggere se un giorno non riesci a fare quello che ti eri ripromessa, continua il percorso.
. Ogni giorno contribuisce a formare il tuo futuro.
. Dai sempre il massimo, nelle tue possibilità.

Questo testo e le corrispettive illustrazioni sono tratte dal mio libro "Un anno per cambiare la Tua Vita". Lo trovi su Amazon (in versione Kindle). 
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Spero che vi sia piaciuta questa lettura. Vi auguro una bellissima estate e mando un abbraccio virtule a tutte le donne che ogni giorno fanno del loro meglio per mantenersi in salute: siete le mie eroine e mi ispirate a dare il massimo in ogni cosa che faccio!

Un bacione,
​Julie

Piccole novità estive + trasloco in arrivo :-P

2/6/2017

 
Ebbene  sì. Un altro trasloco è in arrivo. Tra poco più di una settimana mi toccherà fare le valigie, inscatolare i pennelli e i colori e spostarmi per la ventiduesima volta (credo... ho perso il conto ormai). Dove? Nel paese a fianco. Pro: sarò a contatto diretto con la natura, avrò due piscine comunali  tra cui scegliere, due mega supermercati con frutta e verdura locale, sarò 15 minuti più vicina al centro di Londra (al momento casa mia dista circa 50 minuti di treno dal centro), l'affitto costerà meno. Contro: il paese è davvero micro, non c'è un cinema, non c'è una Waterstones (una catena di librerie fighissime), bisogna fare dei giri assurdi col treno per arrivare a Brighton (addio fermata dell'autobus sotto casa per andare al mare, sob). Ma pazienza, va bene così. 
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E quali novità ci sono per quanto riguarda i progetti in corso? Allora, sono alla terza fase di editing per la versione americana di "Un anno per cambiare la tua vita": sto scrivendo delle parti aggiuntive che poi verranno tradotte e corrette. Dovrò poi anche realizzare cento illustrazioni in più, per equilibrare il contenuto e renderlo omogeneo al resto. Il tutto richiederà mesi di lavoro, non saprei davvero dire quando il tutto verrà considerato definitivo. Ma sto imparando moltissimo e, tecnicamente, devo dire che lavorare con una editor, è una delle esperienze più formative che io abbia mai sperimentato.

Per quanto riguarda il progetto Elsie? Dunque, dunque: la versione in inglese è pronta, già impaginata e tutto. La versione in Italiano la sto traducendo proprio in questi giorni e conto di presentarla al Treviso Comic Book Festival (se tutto va bene anche quest'anno dovrei esserci). Spero, nel frattempo, che qualche agente si faccia vivo per la versione in inglese. Incrociate le dita per me :-D

​Una cosa alla quale sto lavorando, mentre aspetto con ansia di ricevere delle news riguardanti il futuro della piccola Elsie, è un progetto spin-off. Vi spiego meglio.

Uno degli agenti con i quali mi sono messa in contatto per proporre Elsie mi ha detto che adora i disegni, ma che la loro agenzia promuove solo fiction (che, per chi non lo sapesse, vuol dire "narrativa"). Al che le ho fatto presente che ho una storia con Elsie quasi pronta per essere letta (a quanto pare non hanno bisogno dell'intero libro illustrato, grazie a Dio). Quindi proverò anche a proporre questa prima storia. E vediamo come va. Male che vada mi ritroverò con una storia pronta per essere illustrata ed autoprodotta. :-D

​Vi lascio con una cosa che ho realizzato ieri, spero che vi faccia sorridere. Si tratta di una copertina immaginaria per un magazine redatto dalla piccola Elsie.
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Vi mando tanti abbracci e vi auguro una felice festa della Repubblica!
​Cordialmente, la vostra traslocatrice professionista,
​Julie

Un libro e una borsina di stoffa per aiutare le vittime del terremoto in centro Italia (promozione ultimata).

24/1/2017

 
Tutto è nato da una mia lettrice. Ha acquistato il mio ultimo libro quando ancora era in pre-ordine (prima ancora che io avessi le copie stampate in mano), dandomi una fiducia che mai ti aspetteresti da qualcuno che non ti ha nemmeno mai vista in faccia. Poi mi ha scritto un messaggio sulla mia pagina Facebook. Il messaggio diceva che, a causa del terremoto, la sua casa (come quella di tante altre persone) era stata distrutta e per questo l'indirizzo di spedizione era quello della Posta del suo paese.

La voce in prima persona di qualcuno che ti racconta della sua personale tragedia è una cosa diversa. Questo messaggio mi ha aperto una ferita nel cuore. Mi sono sentita piccola e inutile, coi miei "stupidi"  libri illustrati, mentre là fuori ci sono persone che non sanno più a che santo rivolgersi per avere un attimo di tregua.

Poi ho iniziato a fare il giro di tutti i quotidiani italiani. Ho perso il conto della quantità di articoli che sono andata a leggermi. Ogni articolo ha aperto la mia ferita un po' di più. Cosa potevo fare, dalla lontana Inghilterra, per poter contribuire in qualche modo? Alcuni dei miei amici, in Val di Susa, hanno preso le loro motoslitte e si sono attraversati mezza Italia per andare ad aiutare là dove la neve rende impossibile muoversi con mezzi più grossi.
​Altri si sono messi a raccogliere fondi tramite aste benefiche in cui hanno venduto centinaia di disegni e tavole a fumetti (tra cui anche una mia illustrazione - yeeeeh!). Tanta gente sta usando tutto il tempo e la creatività che ha a disposizione per inventarsi un qualsiasi modo per poter essere utile.
Ma il punto è: c'è bisogno di più aiuto di quanto riusciamo ad immaginarci. 
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Ci sono case e università distrutte, orfani in cerca di conforto, famiglie rimaste senza un posto dove andare e senza lavoro e la neve sta facendo così tanti danni che iniziare ad elencarli sarebbe inutile. 

Mentre sentivo che l'ansia mi attanagliava mi sono messa a parlare con una mia amica, Anna, la quale mi ha fatto venire un'idea. So che non sarà tanto e so che richiederà l'aiuto di tutti coloro che si trovano là fuori, nell'immensa rete internet. Ma questo è quello che mi è venuto in mente ora (poi non so, magari mi verranno in mente altre cose, ma da qualche parte dovevo pur iniziare).

Premessa
Ho da poco scritto un libro che si chiama "Un anno per cambiare la tua vita" . Questo libro è uscito in versione ebook ma tanta gente mi ha chiesto di realizzarne la versione cartacea. Così l'ho realizzata (è in vendita nello shop del sito) e, per ringraziare le persone che ne ordinavano una copia "su fiducia" in pre-ordine, ho deciso di spedire loro delle borsine di stoffa realizzate da me.
Sono state apprezzate tantissimo.

L'idea
Non sono una maga con la sewing machine, ma, da quando la mia amica Jo mi ha regalato la sua vecchia macchina da cucire mi sono messa sotto e ho imparato quelle quattro cose di base che mi permettono di realizzare queste borsine. Punti semplici, stoffe carine e un po' di pazienza sono tutto il necessario richiesto per la loro realizzazione.
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L'idea è di usarle per metterci dentro il libro "Un anno per cambiare la tua vita" mentre lo si porta in giro in borsa, in modo che non si graffi con le chiavi di casa o non si sporchi con quella barretta di cioccolato che ci si è dimenticate in fondo al borsone della palestra.
Ma nulla vieta di usarle come: piccola federa d'emergenza per un cuscinetto da viaggio (basta appallottolarci una sciarpa dentro), lenzuolo/sacco a pelo per il peluche di vostra figlia, sacchettina porta indumenti da mettere in valigia per separare le mutande dai calzini, porta pennarelli, bustina per gli oggetti da toilette... ecc. Gli usi ve li inventate voi. 

La sfida
Mi ci sono messa e ne ho cucite un botto. (Nella foto vedete anche la macchina da cucire, il mio libro e i pacchettini di coloro che hanno comprato il libro in pre-ordine)
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Ho deciso di metterle in vendita insieme al libro (ad un prezzo di 3 euro) e i ricavati della vendita delle borsine andranno in beneficenza alla Croce Rossa Italiana, per sostenere le popolazioni colpite dal devastante terremoto. 

​Quello che vi chiedo è di aiutarmi a condividere questa cosa. Ho qui cinquanta borsine già fatte e sto andando in giro alla ricerca di stoffe (se avete dei fat quarters che non userete mai per fare quella coperta patchwork che avete visto su Pinterest potete mandarmeli e li trasformerò in borsine da vendere per raccogliere fondi). 

Cosa fare per aiutarmi a realizzare questo progetto:
  1. Se comprate il libro scegliete l'opzione con la borsina;
  2. Condividete questo post con tutte le vostre amiche e amici;

Ringrazio fin da ora tutti coloro che vorranno aiutarmi. 

Vi mando un abbraccio!
La vostra cucicuci,
Julie.
​
Aggiornamento: è stato effettuato un bonifico a favore della Croce Rossa. La promozione è ora ultimata e non è più possibile partecipare a questa donazione)

Il Magazine delle donne mi ha intervistato a proposito del mio libro "Un anno per cambiare la tua vita"!

13/1/2017

 
Ci sono giorni in cui ti guardi allo specchio e quello che vedi ti fa ridere. Poi ci sono altri giorni in cui apri l'homepage del Magazine delle Donne e ti ritrovi lì, a fianco a Nicole Kidman. A volte, per qualche strana coincidenza astrale, le due cose coincidono.
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Anche voi pensate che le treccine battano i tagli scalati?
La bravissima Giulia Vola, mi ha intervistato tramite Skype, ascoltando il mio incessante chiacchiericcio per circa un'ora. Poi si è messa all'opera e ha creato un articolo che mi rende davvero felice (e, Diobuonino, non so voi, ma io ho alle spalle articoli in cui nemmeno le lettere del mio nome erano scritte con ordine compiuto). Pure la mì mamma ne è fiera (e Diobuonino, non so voi, ma io ho alle spalle articoli che seppur diventati viral in un giorno, non hanno smosso l'attenzione della signora sopra citata nemmeno per sbaglio).

Ma alle mamme, si sa, piace vedere la propria figliola vicino a Nicole K.
Posso chiamarla Nicole K.? 

Ma scherzi a parte, ecco a voi l'intervista, che spero vi piaccia e soprattutto spero vi convinca che "Un anno per cambiare la tua vita" è un libro figherrimo e vale la pena essere letto, consigliato e condiviso. Buona lettura!
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Cambio vita: un anno per riuscirci con le ricette di Julie

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Questa sono io. LOL
Trentatré anni, pugliese di nascita, una casa a Londra, una laurea all’Accademia delle Belle Arti di Torino, una collezione di esperienze professionali in giro per il mondo, qualche chilo di troppo e una convivenza di quattro anni fallita da un giorno all’altro: ecco gli ingredienti con cui Julie Maggi ha cucinato le ricette di Un anno per cambiare la tua vita, il libro in vendita su Amazon che dispensa consigli agli adolescenti al bivio e ai 30enni in crisi e lo fa non solo con le parole ma anche con le immagini. Perché “le illustrazioni sono più efficaci delle parole, come quando vedi una faccia e non ti ricordi il nome ma sai perfettamente chi hai davanti”, spiega lei, divertita.
Lei che nel suo libro parla “di amore, di dipendenza, di indipendenza, di sincerità con se stessi”. Lei che dopo essere passata attraverso “momenti drammatici” e dopo un Cammino di Santiago alla ricerca di sé, ha messo la sua catarsi nero su bianco, “per condividerla e magari riuscire anche ad aiutare qualcuno”. Soprattutto ora, che sulla copertina c'è il suo nome: “In un primo tempo avevo scelto uno pseudonimo - spiega -, poi ho capito che metterci la faccia è il primo presupposto per essere credibile e, soprattutto, per rendere credibile che cambiare la propria vita è fattibile.
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Qual è la ricetta delle ricette?
"È quella che si ripete dalla notte dei tempi ma applicata con ironia alla vita moderna: prendersi cura del proprio corpo, della propria anima e della propria mente. Tradotto: evitare modelli estetici irraggiungibili, guardarsi dentro, darsi degli obiettivi e sviluppare il potenziale per raggiungerli".
​
Perché un anno per cambiare vita?
"Perché anche se sembra un periodo molto lungo è il minimo per riuscire a vedere i risultati dei cambiamenti messi in atto: che si tratti di cambiare lavoro, amicizie, compagni o abitudini, solo i risultati danno dal forza per mantenere i propositi".

La ricetta per accettarsi fisicamente?
"Fare sport, anzitutto: solo lo sport riesce a dare quella disciplina che poi permette di gestire meglio tutti gli ambiti della vita. Si inizia a piccole dosi, io consiglio 15 minuti di corsa al giorno, un impegno minimo che però può innestare una piccola rivoluzione".

La ricetta per realizzarsi professionalmente?
"Pazienza, sacrifici e voglia di fare. E una buona comunicazione con i genitori che, spesso, indirizzano i figli verso professioni a loro dire più sicure: il fatto è che oggi non c’è nulla di sicuro e solo assecondando le proprie attitudini si ha la forza per sopportare anche i periodi più difficili. Ecco perché ai giovani dico: informatevi, fate domande, cercate risposte e confrontatevi con i vostri genitori che, vedendovi così motivati, non potranno che appoggiarvi. Inoltre, non bisogna essere spaventati all’idea di fare altro per un determinato periodo di tempo e bisogna saper tagliare i rami secchi che costano tempo e denaro".

La ricetta in amore?
"Parlare chiaro e parlare subito anche se si rischia la crisi e il litigio: è importante sapere fin da subito (e possibilmente prima di innamorarsi) chi si ha di fronte e che cosa vuole dalla relazione. Amare significa prendersi cura ma in senso buono, ecco perché è necessario sapere che alcuni aspetti dell’altro non si possono cambiare, altrimenti poi ci si ritrova a dover curare due persone: il partner e se stessi".

La ricetta nelle relazioni?
"Premetto: ripulire le amicizie che avrebbero dovuto sostenermi è stata la cosa più dolorosa. A tutti consiglio di chiedersi sempre se chi si ha davanti preferisce dire ciò che pensa in faccia, magari rischiando anche il litigio, o girarsi dall’altra parte per il quieto vivere. Gli amici veri appartengono alla prima categoria".

Alla fine hai cambiato vita?
"L’ho rivoluzionata: ho un nuovo compagno, sono felice a Londra, faccio quello che mi piace e mi mantengo. Certo, c’è voluto più di un anno, forse due, ma con il senno di poi, se qualcuno mi avesse dato i giusti consigli, ci avrei messo meno”.
​Insomma, aiutatevi che Julie vi aiuta.
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Questo è il mio libro! Lo trovate su Amazon (cliccate sull'immagine)
Il mio nuovo libro lo trovate qui in versione ebook http://amzn.to/2iPp5fk (tra l'altro ora si può anche scaricare l'anteprima del libro gratuitamente. Dategli una sbirciatina :-D )

Novità! Il mio libro è ora in vendita in edizione cartacea nel mio shop! :-D


Quest'intervista la trovate qui.

Spero che vi sia piaciuta! 
Vi mando un abbraccio!
A presto dalla vostra treccinuccia :-)
​Julie

Un anno per cambiare la tua vita: un nuovo libro illustato!

6/1/2017

 
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124 pagine - illustrato a colori :-)

Questo libro è diverso da tutti i libri che ho scritto fino ad oggi. Contiene più di cinquanta illustrazioni, ma non è un fumetto. Parla della mia vita, ma non è una semplice autobiografia. Descrive in che modo perdere peso, ma non è un libro di ricette dietetiche. Consiglia come rattoppare un cuore spezzato, ma non è un romanzo d'amore.

Un anno per cambiare la tua vita è un libro importante. La prima volta che lo pubblicai (circa un anno fa) era un libro diverso, senza illustrazioni e con uno stile schietto. E con uno pseudonimo. Ridete pure. Avevo paura di venir giudicata per quello che c'era scritto. E quindi scelsi un nome inventato: Hikari Yorokobi. Fu un'idea davvero scema, lo ammetto. 

Ma ora rieccomi qui, questa volta pronta ad affrontare il pubblico, nella buona e nella cattiva sorte. Perché mi spaventa così tanto quello che dirà la gente?
Perché questo è un libro vero. Non è una fiction.
In Un anno per cambiare la tua vita parlo di amore, di dipendenza, di indipendenza, di sincerità con se stessi, ci sono raccontate vicende personali, momenti drammatici (mancanza di un lavoro, relazione finita, sovrappeso, ansia...). E parlo di futuro. E, su questo converrete con me, non c'è nulla che faccia più paura del futuro. Specialmente quando si è nel mezzo del cammin della propria vita e ci si ritrova per una selva oscura e bla bla.

Dante ne sapeva qualcosa. 

Ma Dante non era una donna. E questo è un libro che parla in particolar modo alle donne. Perché se, Dio buonino, mi avessero spiegato certe cose a diciott'anni ora mi ritroverei con un libro di meno, ma con tante notti di sonno in più. Vi immaginate che bello poter tornare indietro e non frequentare quel cretino al quale avete dato tanto affetto prima di rendervi conto di quanto poco ne valesse la pena? O se vi avessero mostrato come voler bene a voi stesse anche quando vi sentite brutte come delle cozze? O se vi avessero aiutato a scegliere una carriera che fosse quella giusta per voi (e non vi avessero detto cose tipo: fai ragioneria/legge/economia, che poi trovi subito lavoro - uccidendo i vostri sogni - per poi ritrovarvi a trent'anni comunque senza lavoro/con un lavoro che non vi piace e decisamente incazzate col mondo)?

Ecco, questo libro parla di come riprendersi da queste batoste e vivere felici. Vi ci vorrà un po' di tempo: un annetto. Ma cos'è un'anno se paragonato al resto della vostra vita?
Perché, e qui voglio che vi fermiate un attimo a pensare, qualsiasi errore abbiate fatto nel vostro passato, non lo state compiendo adesso, né lo compirete domani. 

Leggerete delle mie avventure come emigrata, dei lavori più umili che io abbia fatto e di come anche quelle esperienze mi abbiano aiutata a divenire una persona più felice.
Anche questo libro affonda le sue radici in quello che ormai chiamo l'Oscuro Periodo.
Come dicevo nel mio post precedente, è interessante notare come certi periodi di cacca ci offrano poi (moolto poi), tanta ispirazione. Ma è una dimostrazione lampante di come non tutto il male venga per nuocere. 

Un anno per cambiare la tua vita è il mio manifesto per la riscoperta di se stesse, per il ritrovamento delle energie perdute, per la riaffermazione della propria voglia di vivere.

Perché noi sappiamo sempre come dare un taglio radicale a quella piantina di rose un po'  rinsecchita che agonizza sul nostro balcone. Ed è il segreto per farla rifiorire alla grande.

Nonostante tutte le cose difficili che la vita ci riserva c'è sempre un buon motivo per voler bene a se stesse. 

Condividete il mio libro con tutte le vostre amiche che abbiano bisogno di darsi una risvegliata, tutte quelle che sono appena uscite fuori da una relazione penosa, tutte quelle che meriterebbero di sorridere di più, che dovrebbero smetterla con "quel viziaccio" (fumo? alcol? cibo spazzatura? siti per incontri? pigrizia? tavernello?), che nascondono dentro di sé delle donne bellissime, che hanno paura di abbracciare il mondo, che si nascondono dietro al loro passato.

Aiutatemi a realizzare un piccolo-grande sogno: fare in modo che uno stile di vita positivo e consapevole diventi l'abitudine di quante più persone possibili. 

​Il mio libro lo trovate qui. 
Per coloro che volessero leggerlo su pc/tablet/cellulare ecco il link per l' applicazione:
https://www.amazon.it/gp/digital/fiona/kcp-landing-page 
Essendo molti miei libri in versione ebook, scaricando l'applicazione potrete leggerli - quasi - tutti! Yeeeeh!!

Novità! Il libro è disponibile anche in versione cartacea!
Lo trovate nel mio shop   :-)


Non fatevelo scappare. ;-)

Un abbraccio supergrande,
la vostra sghiribizza,

Julie


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