Nel post precedente abbiamo creato insieme un’ideale postazione di lavoro per un disegnatore, elencando tutti gli oggetti che potessero risultare utili per aumentare il confort di chi lavora alla scrivania. In attesa dell’arrivo delle agognate vacanze (me ne vado in montagna dalla nonna) ecco qui un altro post che spero possa esservi utile. Molti di voi mi chiedono spesso: “Quali sono gli oggetti che un illustratore deve assolutamente avere?” Ecco, ce ne sono a centinaia che possono essere utili ma alcuni sono estremamente necessari. Iniziamo citando nuovamente il “cavalletto” da acquerello di cui ho parlato nel precedente articolo.
Si tratta di una specie di base in legno dotata di un supporto mobile che permette di cambiarne l’inclinazione. Questo per me è fondamentale perché mi aiuta moltissimo ad avere una postura migliore e, di conseguenza, a soffrire meno di mal di schiena. Io la consiglio e la metto in cima alla lista di cose che un illustratore dovrebbe avere per poter praticare al meglio la propria professione. Ed ora iniziamo ad elencare i materiali veri e propri. Come prima cosa direi che ad un illustratore che si rispetti non potrebbe mai mancare la carta. Essendo per la maggior parte acquerelli, le mie illustrazioni vengono fatte su carta abbastanza spessa, 300 grammi al metro quadro. Mi piace che la carta abbia un po’ di texture, ma non troppa, per non rendere il disegno confuso. La mia preferita in assoluto è la Arches. La adoro anche se costicchia perché si tratta di una carta incredibilmente durevole, che regge benissimo agli strappi dovuti alla mascherina ed allo scotch di carta. Inoltre, se uso il pennino con la china, che ha la punta piccola e affilata, pur cedendo quanto basta, non mi riempie il pennino di fibre di carta (il che rende il tratto poco pulito e fluido). In alternativa vi consiglio la Daler-Rowney The Langton, più economica ma di buona qualità (la sto usando proprio adesso per un libro illustrato che sto preparando). La trovate qui. Altra cosa fondamentale sono le matite da disegno. In un altro post mi soffermerò sui materiali per lo studio del disegno mentre qui vi consiglio i materiali che uso quotidianamente. E quindi ecco a voi uno degli oggetti più semplici e più efficaci che possiate usare per disegnare: il portamine. Io ho iniziato ad usarlo più di 10 anni fa e non me ne sono mai pentita: Perché lo preferisco alle matite tradizionali? I motivi sono vari. La matita se cade spesso diventa inutilizzabile a causa della rottura della grafite interna che diventa come un dente da latte: penzola dalla punta fino a staccarsi e cadere. Il portamine, con una leggera pressione sulla parte alta, tenendolo in verticale (con la punta in su) fa rientrare la mina che resta, in questo modo, protetta. Altra cosa, non vado a sprecare legno inutilmente. Uso solamente la grafite, pretagliata in comode mine che trovate qui e che vi consiglio di acquistare in blocco perchè è una di quelle cose che userete da matti. Io personalmente uso le HB ma sta a voi decidere se preferite una mina più morbida o più dura. Io non amo molto le matite troppo morbide in fase di disegno perché sporcano un sacco (anche a causa del mio tratto in fase di bozzetto). Altro oggetto al quale non rinuncerei è il temperamine. Questo mi è stato regalato qualche anno fa e devo dire che è stato uno dei regali più utili che mi siano mai stati fatti. Lo so, lo so, voi volete fare gli hipster e usare un coltellino svizzero per fare la punta alle vostre mine. Ma suvvia, un po’ di tecnologia: funziona manualmente, dopotutto. Questi ultimi tre oggetti che ho menzionato sono, diciamo così, inseparabili. La Staedler fa molto pensare ad una marca da studio di ragioneria più che di illustrazione ma fidatevi di me. Sono ottimi. E giusto per citare ancora un paio di cose della stessa marca che personalmente ritengo utilissime e validissime ecco le due gomme bianche che dovete possedere: La tradizionale gomma bianca rettangolare, indispensabile per coprire le grandi superfici (ad esempio per rimuovere la matita dopo l’inchiostrazione) E la gomma retraibile, un aiuto incredibile quando si tratta di pulire delle parti del disegno piccole o di creare dei dettagli privi di colore. Credo che quella che posseggo al momento sia la quarta che mi compro e spero che la Staedler continui a produrle. Piccolo trucco: se volete avere la punta molto affilata potete affettarne un pezzo col taglierino. Prima di passare agli strumenti necessari per la colorazione e l’inchiostrazione devo menzionare un’altra gomma di cui non potete fare a meno. La gomma pane. Io personalmente uso la Faber Castell ma questa della Koh-I-Noor non è per niente male, è più economica ed ha un’elegante scatolina (non comprate mai gomme pane senza la scatolina o diventeranno raccoglitori di peli di gatto, briciole di crackers e soprattutto striscioline di “cancellature”). Ed ora i colori. Per quanto non sia la marca più costosa o più rinomata io ritengo che la Faber-Castell produca alcune validissime varietà di colori e altri materiali per l’arte. Dopo aver usato le matite acquerellabili della Stabilo (durante gli anni di studio),adesso uso le Faber-Castell Albrecht Dürer, con le quali mi trovo benissimo, come rapporto qualità-prezzo. Sono consapevole che esistano marche molto più famose e prestigiose ma, per l’uso che ne faccio (rifiniture e dettagli) ritengo che queste siano più che valide. Ho usato queste matite per colorare la mia Piccola guida per Santiago de Compostela (per la copertina ho usato anche uno sfondo ad acrilico blu). Sempre della stessa marca uso le penne da inchiostrazione. Da qualche anno ho iniziato a comprarle nella tonalità seppia, ma posseggo anche quelle nere, molto versatili. Esistono di tantissimi colori e sono disponibili anche cofanetti specifici, ad esempio coi colori dei paesaggi o in toni di grigio. Sono davvero eccezionali e resistono benissimo all’acqua (ci coloro sopra con gli acquerelli per ore ed ore). Altra cosa che non manca sulla mia scrivania (soprattutto perché viaggio) è il bicchiere estraibile in silicone. Compatto, diventa molto capiente e la forma della parte superiore permette di posarci sopra i pennelli rendendo praticamente impossibile il classico errore da principiante di dimenticarseli nell’acqua fino a deformarli. Utilissimo. Parlando di acquerelli, se siete dei principianti (studenti o semplici appassionati, ma non sicuri di voler fare gli illustratori di mestiere) vi consiglio di iniziare con una scatola di Cotman. La scatola da 12 per intenderci è più che sufficiente per iniziare. Io ne ho fatte fuori 4 prima di decidermi a comprarne di più professionali. Alcune delle mie prime illustrazioni sono state fatte con questi acquerelli e sono ancora oggi piene di colori vivaci e brillanti. Se invece volete fare un primo investimento per il futuro, comprate questa scatola di acquerelli qui. Sono pur sempre Cotman, il che vuol dire che parliamo della versione “da studenti” degli Artist’s Winsor and Newton (praticamente la migliore marca al mondo di acquerelli e non solo), ma in più ha la scatola in metallo da 24 mezzi godet. Ve la consiglio per una ragione molto semplice. Se davvero lavorerete come illustratori, questi piccoli cubetti di colore finiranno molto presto e ne dovrete comprare di nuovi. Una cosa che potrebbe facilmente accadere è che vi rendiate conto che alcuni colori non li avete mai toccati ed altri li avete finiti alla velocità della luce. La scatola in plastica ha i fori per i mezzi godet e basta. Vuole dire che non potreste mai inserirci i godet interi. Questa, invece ha uno spazio unico, una specie di binario in cui potreste, a scelta, inserire i mezzi godet, o quelli interi. Se siete interessati, posso realizzare un post riguardante la mia tavolozza, per spiegarvi come gestire i vostri colori preferiti, una volta che imparate a conoscerli. Ho usato gli acquerelli Artist’s della Winsor and Newton per gran parte delle mie recenti illustrazioni, inclusa la copertina di Un anno per cambiare la tua vita. Non credo di dover ripetere che la marca Winsor and Newton è la mia preferita. Questa è una china perfetta: fluida al punto giusto da far scorrere il pennello e coprente quanto basta. La vendono in diversi formati ma questo è quello che solitamente compro, per evitare che si secchi, che formi grumi o che cambi consistenza a causa del decadimento delle particelle di pigmento. Come dire, essendo il mio pane quotidiano preferisco comprarlo fresco quando mi serve. Chiaramente se prendete i formati più grandi risparmiate, ma se non dovete riempire campiture grandi quanto lo stadio di Holly e Benji a che vi serve il formato da 250 ml? Ho usato questa china, nelle versioni nera e colorata, per quasi tutti i miei lavori, ad esempio Somnium. E, da associare alla china perfetta, ecco il pennello perfetto. Il mitico Serie 7 della Winsor and Newton. Io ne ho 3: il numero 0, il numero 2 ed il numero 4. Non fatevi spaventare dal prezzo. Il mio numero 2 ce l’ho da 13 anni ed è ancora perfetto. Per gli acquerelli vi consiglio questi Cotman, per cominciare. Il set completo è utile e conveniente perché comprende diverse misure e forme che andrete ad usare con ogni probabilità e soprattutto vi stimoleranno a sperimentare. Vale la pena di prenderlo insieme ad un astuccio per conservarli, perché in questo modo vi dureranno a lungo senza che le punte si deformino. Essenziale per chi usa gli acquerelli è il liquido da mascheratura. Il mio consiglio è di prenderlo con il pigmento giallo, in modo da poter ricordare dove lo si è steso. Lo troverete utilissimo, tanto per fare un esempio per coprire “il bianco degli occhi” quando andrete a colorare i volti. Insieme a quest’ultimo vi consiglio di comperare un pennello in silicone per poter apporre il liquido per la mascheratura. Se userete un pennello normale lo rovinerete e sarà poi da buttare. Altre cose che vi serviranno sono una tavolozza per miscelare i colori. Mi raccomando, di quelle bianche in plastica, possibilmente con delle conchette per raccogliere l’acqua. Quella in legno è per i colori ad olio. Una spugna naturale per creare bellissimi effetti tipo sabbia, ombre, terra, macchie, textures…ecc. Un block notes con le pagine bianche per appuntarvi qualsiasi cosa vi venga in mente e per fare i bozzetti delle illustrazioni. Spero che questo post vi sia servito a farvi un’idea di quante cose possano servire a noi illustratori, per fare il nostro mestiere :-) Avete domande?Mi trovate su Facebook! Ricordatevi di condividere questo articolo con i vostri amici illustratori e non. Grazie della lettura! Ti potrebbe interessare anche: I segreti del disegnatore: la mia tavolozza di acquerelli Comments are closed.
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