Da piccoli leggevate per ore ed ore i meravigliosi libri creati da illustratori come Altan, Tony Wolf, Nicoletta Costa, Quentin Blake, Axel Scheffler o Tove Jansson? Benvenuti nel club! Quando ero piccina i miei libri preferiti erano questi: Ricordo ancora i pomeriggi interi passati a leggere e rileggere gli stessi libri decine e decine di volte. Gli adulti si domandano: ma come fa un bambino a rileggere sempre lo stesso libro senza annoiarsi? La risposta è semplice! Nella mente di un bambino, un libro illustrato è solo l’inizio della storia, anzi, delle storie. I personaggi prendono vita e creano finali alternativi e spin-off. I possibili risvolti narrativi sono infiniti. Ma il fascino delle immagini è grandissimo e ricordo ancora, come fosse ieri, l’attenzione con la quale osservavo i dettagli delle illustrazioni dei libri che tanto amavo. Ancora adesso, quando entro in una libreria, indipendentemente dallo stile o dalla tipologia di illustrazione (che sia una copertina o un’illustrazione interna non conta), passo ore a studiare tutto, dalle sfumature all’espressività dei personaggi. Per questo motivo oggi ho deciso di scrivere un articolo sulla nascita di una delle illustrazioni per il libro al quale sto lavorando attualmente. Per ora il libro è ancora in lavorazione (mi mancano 8 illustrazioni e la copertina per finirlo) ma vedrà la luce prima di Natale, se tutto va bene. (aggiornamento: l'ho finito! Lo trovate su Amazon!!) Tutti i materiali da me usati per la realizzazione di questa illustrazione li potete trovare descritti per filo e per segno nel mio post: I segreti del disegnatore: 20 oggetti assolutamente necessari per un illustratore. Inizio con un bozzetto dell’illustrazione. Come si può notare dalla fotografia non servono molti tratti per avere un’idea di quello che si vuole rappresentare. In questa illustrazione devo rappresentare una scena di “sorpresa”. Ci sono semplicemente Tim, il bambino protagonista del libro, e la Luna. I due si trovano nella cameretta del bambino, ed è notte. Da qui incomincio a lavorare. Per realizzare il cerchio perfetto evitando di lasciare buchi sul foglio uso il temperamine. Lo so, vi aspettavate qualche tecnica assurda in stile Giotto e invece no. Spesso lavorando a delle illustrazioni si favorisce il senso pratico :-D Lavoro tracciando molti segni uno vicino all’altro e poi lascio che il mio occhio selezioni quello giusto. Con la gomma pane vado a “scavare” il disegno, proprio come fosse una scultura, fino ad ottenere la forma che mi aggrada. Fino ad ora i dettagli dello sfondo sono appena accennati. Per avere la certezza che i personaggi siano prominenti e non vengano soffocati da troppi dettagli o da oggetti che si sovrappongono preferisco sempre aggiungere i particolari dello sfondo in un secondo momento. Ed ecco quindi che inizio a delineare le tende ed un accenno di finestra. Stessa cosa vale per le ombre proprie dei personaggi, appena accennate, verranno poi rese definitive in fase di colorazione. Inizio ad aggiungere dettagli secondari ma che aiutano ad avere un’idea di dove si trovino i personaggi. In questa fase del disegno aggiungo nell’illustrazione i giocattoli del bambino, che aiuteranno a far capire che ci troviamo nella sua cameretta. A questo punto il disegno ha preso forma ed io sono abbastanza convinta di quello che ho disegnato da poterlo inchiostrare. Uso le penne marroni della Faber Castell, le mie preferite. Non è obbligatorio inchiostrare le illustrazioni. Io lo faccio per scelta personale ma tante sono le tecniche di disegno e colorazione quanti sono gli illustratori e non tutti usano inchiostrare i loro disegni. Avendo studiato fumetto, trovo l’inchiostrazione una cosa molto naturale ma mi capita spesso di saltare questo passaggio. Dopo aver inchiostrato i dettagli dei volti e degli oggetti più piccoli con la penna marrone taglia S, mi concedo una pausa per pranzare. Oggi il menù prevede tortilla de patatas. Si tratta di una ricetta spagnola che ho imparato ad amare lungo il Cammino de Santiago. Con lo stomaco pieno riprendo a lavorare e finisco la fase dell’inchiostrazione. In questa fase uso la penna marrone taglia M. A fine inchiostrazione è necessario cancellare tutti i segni a matita. Uso soprattutto la gomma pane e, per i volti e i segni più difficili da cancellare uso la mitica gomma a stick, sempre della Faber Castell. Non potrei vivere senza, mi semplifica moltissimo il lavoro. E finalmente posso iniziare a pastrocchiare. La prima cosa da fare è capire che colori si vogliono usare. Il protagonista ha un pigiama viola con disegni di razzi e stelle. Di conseguenza devo usare un colore che contrasti, sul retro (ma non troppo). Inoltre, essendo il pigiama pieno di piccoli disegnini, preferisco che lo sfondo sia relativamente piatto, quindi no carta da parati o tende a fiori. Essendo che non si tratta della prima illustrazione in cui rappresento il protagonista nella sua cameretta, so già che colori userò: giallo per la parete e verde per le tende (per avere un’idea della mia tavolozza di colori leggi questo articolo qui). Uso, naturalmente, i colori della serie Artist’s della Winsor and Newton. Proteggo la luna, i dettagli del corpo e del volto del bambino e i giocattoli con uno strato di liquido per mascheratura. Mentre aspetto che asciughi coloro il tappeto e mi faccio un tè.Superato lo scoglio della scelta dei colori si passa alla fase successiva. Devo fare in modo che l’immagine risulti abbastanza tridimensionale e che la luce suggerisca che è notte ma che c’è una grande fonte luminosa. Ecco quindi che il contrasto luce/ombra nel tendaggio mi aiuta a dare movimento alla scena. Inoltre, passo uno strato di colore grigio-marrone molto leggero e trasparente su tutto lo sfondo, compreso tappeto e pavimento, esclusi i dettagli e i protagonisti della scena. Mi serve per creare un effetto generale di “stanza in penombra”. Arriva quindi il momento di colorare i dettagli e i volti dei personaggi. Per farlo rimuovo delicatamente lo strato protettivo di mascheratura per acquerelli ed inizio a lavorare il colore. In questa illustrazione ho utilizzato i pennelli della serie Cotman. Man mano che i protagonisti prendono forma, continuo ad aggiungere ombre e dettagli per fare in modo che risaltino sempre di più, che “vengano fuori” dal foglio. Si può vedere come le ombre siano indispensabili per creare dei livelli o anche solo per dare profondità alla scena o tridimensionalità ai personaggi. Mentre disegno, solitamente lascio sempre un bordo intorno all’illustrazione. Mi serve per provare i colori, per fare bozzetti dei dettagli o semplicemente per avere un po’ di spazio per appoggiare la mano senza macchiare il disegno. Siccome sono destrorsa lo spazio lo lascio sulla destra. Se siete mancini vi suggerisco di lasciarlo nel lato opposto. Una volta ultimata l’illustrazione taglio via quel pezzo di foglio bianco pieno di schizzi di colore e prove varie. L’illustrazione è finita. :-) Comments are closed.
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